Lo ha confermato lo stesso Donald Trump: nella notte italiana, gli agenti dell’Fbi si sono presentati a sorpresa nella tenuta dell’ex presidente degli Stati Uniti a Palm Beach, in Florida. Nel golf club di Mar-a-Lago, dove si è trasferito da quando ha lasciato la Casa Bianca, gli agenti hanno cercato alcuni documenti in una cassaforte e altri sono stati portati via. Non è mai successo nulla di simile nella storia americana. Si sospetta che quei documenti dovessero essere conservati nell’archivio di stato della Casa Bianca e invece Trump li ha portati via con sé. Ogni documento trafugato rischia di rappresentare la prova di un reato federale.

«Sotto assedio»

Per Trump è stata invece un’operazione a orologeria, un attentato alla sua candidatura a presidente nel 2024 (in realtà ancora non annunciata ufficialmente). «La mia bella casa a Mar-a-Lago, Palm Beach, Florida, è in questo momento sotto assedio, occupata da un esteso numero di agenti Fbi», ha scritto. «Sono tempi bui per la nostra nazione».

La portavoce del dipartimento di Giustizia, Dena Iverson, interpellata dai media americani, non ha rilasciato dichiarazioni. E non ha nemmeno spiegato se il procuratore generale Merrick Garland l'avesse autorizzata personalmente. L'intervento sarebbe però arrivato poche ore dopo l'incontro tra l'ex procuratore John Rowley, difensore di Trump, e uomini del dipartimento Giustizia.

Come racconta il New York Times, una ventina di sostenitori dell'ex presidente si sono radunati dall'altra parte della strada rispetto alla tenuta. Alcuni brandivano le bandiere Trump-Pence della loro campagna per le presidenziali del 2020. Altri invece indossavano il berretto rosso con la scritta “Make America Great Again”.

Eric Trump, figlio dell’ex presidente, ha confermato che il raid aveva lo scopo di verificare la presenza o meno dei documenti trafugati.

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