L’intervento della polizia nella sparatoria di massa avvenuta lo scorso 24 maggio alla Robb Elementary school di Uvalde è stato insufficiente. Un rapporto di 77 pagine della Camera del Texas conferma quello che era apparso agli occhi dei testimoni che si trovavano fuori dall’istituto scolastico dove Salvador Ramos ha ucciso 19 bambini e 2 docenti con un’arma pesante ottenuta appena compiuto la maggiore età.

Le accuse iniziali provenivano direttamente dai vertici delle autorità locali e dello stato del Texas che hanno confermato un certo immobilismo nell’intervento degli agenti per neutralizzare il giovane killer. La scorsa settimana è stato diffuso anche un video delle telecamere di sicurezza della scuola in cui si vedevano gli agenti fermi per quasi un’ora all’interno dell’edificio prima di fare irruzione all’interno dell’aula dove si trovava Ramos insieme ai bambini.

Il contenuto del rapporto

Secondo la commissione speciale della Camera del Texas che ha presentato il rapporto stilato a quasi due mesi dalla strage ci sono stati dei «fallimenti sistemici» che hanno lasciato la scuola non adeguatamente protetta e gli agenti a rispondere con un intervento confuso e inadeguato.

Durante la sparatoria sono arrivati sul posto circa 400 agenti. Ma soltanto un piccolo gruppo è intervenuto, tra l’altro quello composto da poliziotti di frontiera, mentre avrebbero potuto farlo molto prima gli altri colleghi presenti.

Tuttavia, il rapporto ha anche rilevato che una risposta diversa della polizia non avrebbe salvato la maggior parte delle vittime. Un elemento che resta comunque molto complicato da verificare. Alcune delle vittime sono morte durante il tragitto verso l’ospedale, si legge nel rapporto in cui è specificato che «è plausibile che alcune vittime sarebbero potute sopravvivere se non avessero dovuto aspettare» i soccorsi.

«Se c’è una sola cosa che posso dirvi è che ci sono stati molteplici fallimenti sistemici», ha detto domenica in una conferenza stampa il rappresentante dello Stato Dustin Burrows, che ha guidato l’indagine. «Diversi agenti nel corridoio o nell’edificio sapevano o avrebbero dovuto sapere che c’era un morto in quell’aula e avrebbero dovuto fare di più, agire con urgenza».

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