Le lezioni sono sospese e chi può lavora da casa. Alcuni bar hanno ripreso ad aprire, ma con un servizio ridotto. Intanto c’è chi canta nelle strade, ogni giorno alla stessa ora. Tranne quando suona la sirena e bisogna trovare un rifugio
A una settimana dall’inizio della guerra Moshe Kabesa, un giovane cantante israeliano, non ce la faceva più a stare mani in mano. Non poteva lavorare, tutti i suoi impegni erano stati cancellati. Usciva poco, come molti residenti di Tel Aviv. Vedeva attorno a lui la stessa depressione che lo stava attanagliando. Domenica sera, ha deciso di reagire. Si è avvolto in una bandiera israeliana, ha aperto la grande finestra che dà su Ben Yehuda Street, in centro a Tel Aviv, ha sparato una base musi



