La delegazione diplomatica dell’Unione europea lascia Kabul. L’annuncio è della presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen: «Sto seguendo da vicino lo svolgimento dell’evacuazione della delegazione dell’Unione europea in Afghanistan e delle loro famiglie. I primi arrivi in Europa ci sono stati la scorsa notte. Il mio grazie va a tutti gli Stati membri che stanno dando il loro aiuto. L’impegno continua», ha scritto in un tweet, in cui pubblica anche una foto dei primi arrivi.

Solo ieri però un portavoce degli affari esteri della Commissione europea spiegava che l’Unione sta cercando di mantenere le operazioni della delegazione a Kabul «nel miglior modo possibile, il più a lungo possibile, date le circostanze». Nel giro di qualche ora la situazione è però cambiata.

Continua così la smobilitazione disordinata della diplomazia europea in Afghanistan, dopo che i Talebani hanno ripreso il potere. L’alto rappresentante Josep Borrell questa mattina ha detto che è un dovere morale dell’Europa «proteggere il popolo afghano e dare una mano per salvare quante più vite possibile». Ha annunciato poi che il capo delegazione dell’Unione rimarrà in Afghanistan, dove verranno inviati altri quattro diplomatici.

L’ambasciatore italiano è stato tra i primi a lasciare Kabul dopo l’arrivo degli “studenti coranici”, seguito dai diplomatici degli altri principali Stati dell’Unione. Anche gli Stati Uniti hanno lasciato il paese. Rimangono invece Russia e Cina, che vogliono sfruttare il momento per allargare la loro influenza nel paese, sfruttando il vuoto lasciato dai paesi occidentali.

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