SCENARI

Perché non possiamo più accettare la Cina totalitaria di Xi Jinping

  • Un altro aspetto allarmante dell’intensificarsi della repressione in Cina è l’uso della tecnologia di sorveglianza.

  • Telecamere per il riconoscimento facciale, intelligenza artificiale, droni e il monitoraggio e la censura di app come WeChat e Weibo, insieme all’uso diffuso di confessioni televisive forzate, hanno trasformato la Cina in uno stato orwelliano.

  • È ora che i governi di tutto il mondo agiscano per contrastare le violazioni dei diritti umani compiute da Pechino.

Quando il Partito comunista cinese ha nominato Xi Jinping segretario generale dieci anni fa, la nuova traiettoria del paese era chiara. Nel suo primo discorso al Politburo, nel gennaio 2013, Xi ha dichiarato la sua ambizione a costruire «un socialismo superiore al capitalismo» e l’aspirazione per la Cina a ricoprire «una posizione dominante» sull’occidente. Da qui deriva il comunicato del 2011 del Sesto plenum del diciassettesimo comitato centrale del Pcc, che delineava i piani del partito per

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