La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato al telefono con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ha ringraziato l’Italia per il sostegno militare, importante per respingere gli attacchi russi.

Secondo la nota pubblicata da palazzo Chigi dopo la telefonata, Zelensky ha «manifestato apprezzamento» per la Conferenza di Roma sulla ricostruzione dell’Ucraina prevista per il 26 aprile, iniziativa lanciata da Meloni durante il suo viaggio a Kiev a febbraio, al tempo piuttosto oscurato dalla visita di Joe Biden. Raggiungere una «pace giusta» è l’obiettivo su cui Meloni e Zelensky concordano. 

Ma non è stata certo la telefonata con la premier la notizia diplomatica di giornata sul fronte ucraino. Zelensky ha aperto all’ipotesi di accogliere il presidente cinese Xi Jinping a Kiev, come ha detto in un’intervista all’agenzia di stampa Ap

«Siamo pronti a vederlo qui», ha detto il presidente ucraino. «Voglio parlare con lui. Ho avuto contatti on lui prima della guerra su larga scala. Ma durante tutto questo anno, più di un anno, non ne ho avuti».

Il presidente ucraino scommette sull’isolamento internazionale di  Vladimir Putin. Secondo Zelensky, il presidente russo «non ha alleati» e anche l’incontro a Mosca con il presidente cinese non è andato granché.

Xi era andato a discutere del piano di pace che il governo cinese ha proposto alla comunità internazionale nelle ultime settimane, lasciando però la Russia senza annunciare pubblicamente alcun sostegno esplicito alla campagna di contro l’Ucraina. 

Per Zelensky l’annuncio di Putin, poco dopo la visita di Xi, di voler spostare armi nucleari tattiche in Bielorussia, più vicino al territorio della Nato, è arrivato per sviare dal fatto che la il leader cinese non ha offerto l’appoggio incondizionato che il Cremlino sperava.

Una mossa utile a distrarre l’attenzione da una mancanza di garanzie cinesi. «Cosa significa? Significa che la visita non è stata positiva per la Russia», ha detto Zelensky.

Il presidente ha anche chiesto un impegno maggiore dell’occidente sulle sanzioni. Zelensky vorrebbe misure di più ampia portata contro i membri della cerchia ristretta di Putin, affermando che quelle comminate finora non sono sufficienti.

La risposta cinese

Le autorità cinesi sostengono da parte loro di non avere notizie di un possibile incontro tra Xi e Zelensky, sottolineando di mantenere comunicazioni con tutte le parti coinvolte in guerra, a differenza di quello che ha sostenuto il presidente ucraino. 

È quanto ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning, dopo che Zelensky ha invitato il capo di Stato cinese nella capitale dell'Ucraina.

«La Cina è in contatto con tutte le parti, compresa l'Ucraina. Per quanto riguarda i dettagli specifici, non ho informazioni che potrei fornire», ha detto Mao ai giornalisti.

Sull’eventuale incontro c’è da registrare anche una timida apertura da parte di Mosca. «La Federazione russa apprezza molto la posizione equilibrata della Cina sull'Ucraina» ha detto il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov, che ha specificato che sarà Pechino a valutare l'opportunità di un incontro tra i presidenti. Mosca «non ha diritto di dare consigli» a riguardo.

Esplosione in Crimea

Ieri i media ucraini hanno riferito di un’esplosione nella cittadina di Hvardiyske, nella Crimea occupata dai russi. Proprio vicino a Hvardiyske c’è una base dell’aeronautica russa. 

Diversi video e immagini dell’esplosione sono circolati sui canali Telegram locali, mostrando volute di fumo nero e edifici della zona danneggiati. Igor Chichkin, il capo dell’autorità locale filorussa, ha negato che ci siano stati danni: «I sistemi anti aerei sono stati attivati e non c’è traccia di fumo». 

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