In un’intervista al Guardian il presidente ucraino si è detto disponibile a uno «scambio di territori» cedendo il controllo sul Kursk. Ha offerto a Trump gli appalti sulla ricostruzione del paese una volta finita la guerra
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto disponibile a proporre uno «scambio di territori diretto» nel momento in cui si apre un negoziato con la Russia. Lo ha detto in un’intervista al Guardian non specificando quale territorio occupato dall’esercito di Mosca vorrebbe indietro ma affermando che potrebbe consegnare al Cremlino il Kursk finito sotto il suo controllo. «Non so, vedremo. Ma tutti i nostri territori sono importanti, non c'è una priorità», ha detto il presidente alla vigilia dell’incontro a Ramstein tra i leader del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina.
Per la prima volta il vertice sarà presieduto dal Regno Unito, dopo che negli ultimi due anni è stato guidato dal segretario della Difesa americano Lloyd Austin, segno che l’amministrazione di Donald Trump ha altri piani in testa. «Il fatto che passi ora a Londra mostra la volontà dell'Europa di assumersi responsabilità maggiori», ha detto una fonte diplomatica ai media. Londra ha deciso di introdurre una nuova regola al vertice, ovvero quella di dare parola solo ai paesi che annunceranno nuovi pacchetti di aiuti militari verso Kiev.
Nella stessa intervista al Guardian, Zelensky ha detto: «Ci sono voci che dicono che l'Europa potrebbe offrire garanzie di sicurezza senza gli americani, e io dico sempre di no». Aggiungendo però che «le garanzie di sicurezza senza l'America non sono vere garanzie di sicurezza».
Il neo presidente degli Stati Uniti ha detto nei giorni scorsi di aver avuto un colloquio telefonico con Vladimir Putin in cui gli ha chiesto di avviare una nuova fase di negoziati per uscire dallo stallo e concludere la guerra che è quasi giunta al suo terzo anno. Una chiamata definita da Zelensky come «molto importante». Il leader ucraino si è detto anche disposto di affidare agli Usa importanti contratti per la ricostruzione del paese e concessioni di investimento. «Coloro che ci stanno aiutando a salvare l'Ucraina (avranno la possibilità di) rinnovarla, con le loro attività insieme alle aziende ucraine. Siamo pronti a parlare di tutte queste cose in dettaglio». Per ora il tycoon si è detto interessato anche all’estrazione delle terre rare per un valore di 500 miliardi di dollari e ha introdotto nella lista di paesi colpiti dall’aumento dei dazi sull’acciaio anche l’Ucraina.
Il giallo dell’incontro a Mosca
Nel frattempo in Russia c'è stato un incontro tra Lynne Tracy, l'ambasciatrice americana, e il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov. Secondo l’agenzia statale Ria i due hanno discusso delle attività delle istituzioni diplomatiche russe all'estero. Lunedì Ryabkov, l’uomo di riferimento della Russia per le relazioni con gli Stati Uniti, ha tenuto una conferenza stampa e, tra gli altri argomenti, ha discusso di potenziali colloqui di pace sull'Ucraina tra Mosca e Washington. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto di non avere informazioni su notizie non confermate su Telegram secondo cui gli Stati Uniti avrebbero smentito la notizia.
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