- C’è molta preoccupazione per l’esito del voto. Edoardo Rixi, parlamentare leghista ligure, fedelissimo di Salvini non nasconde i timori del cerchio magico: «Poi in Liguria abbiamo il problema della lista Giovanni Toti, che prende voti solo in quella regione e qualcosa ci toglierà».
- Prima del segretario sfilano sul palco i presidenti di regione e i parlamentari più fedeli a Salvini. L’ovazione è totale per Luca Zaia, il governatore del Veneto, regione in cui il conflitto interno al partito è più acuto.
- Per la Lega ci sono 100mila persone: «Ci risultano 15mila persone, con una punta massima di 20mila». La differenza è notevole, la propaganda fa il suo mestiere. Ma non serve a placare il malessere degli autonomisti. Che sperano in una prossima Pontida con un altro leader e un’altra Lega.
Le bandiere della Lega Salvini premier, il partito creato da Salvini, si mescolano a quelle della vecchia Lega con i suoi simboli dell’autonomia, dell’indipendentismo, del “Prima il Nord”. Passato e presente. Incarnato, per esempio, da un signore sulla sessantina fermo all’entrata del tendone bar. Indossa una camicia verde della “Guardia Padana”. Nostalgia degli slogan e della linea marcata sulla questione settentrionale? «Certo, un po’ manca quella spinta autonomista, ma noi siamo abituati a



