Messaggio fissato: “Assalto al parlamento in Serbia”, e poi no vax e razzisti, lì dove tutto è partito, la chat di #IoApro, il movimento dei ristoratori che non vuole chiudere per limitare il contagio da Covid-19. Oggi, 6 aprile, però, subito dopo Pasqua, si sono riversati a piazza Montecitorio a protestare davanti alla Camera, anche portavoce già visti in tv e rappresentanti di associazioni di più sigle spesso sconosciute ma con una base comune: la simpatia per la destra. 

“Schiena dritta e verga in mano”

L’hashtag più noto, #ioapro appunto, è nato dall’iniziativa di Umberto Carriera, ristoratore di Pesaro, che a gennaio ha avviato la protesta contro i Dpcm appoggiato dal leader della Lega Matteo Salvini. Anche se lui preferisce Vittorio Sgarbi, come dimostra il video del deputato che sbraita a favore della manifestazione fissato in alto sul profilo social del ristoratore. Non mancano i video selfie- di Carriera: «Tutti insieme ce la faremo» ha detto ieri sera. A Roma «sarà l’occasione per cambiare questo paese».

Lo slogan accattivante si affianca ai gruppi organizzati di altre categorie, ed è così che da Sgarbi si passa a Meloni. Il comunicato e il volantino, infatti, lo ha diffuso Paolo Bianchini, presidente Nazionale Mio (Movimento imprese e ospitalità) Italia, aderente a Federturismo Confindustria.

 «Saremo tutti insieme per manifestare contro le chiusure e contro il ministro Speranza che ha ridotto a fine vita il tessuto produttivo del nostro Paese. Oggi a Roma, alle ore 15, in piazza Montecitorio, Mio Italia, Movimento Io Apro, La Rete delle Partite Iva, Apit Italia, Pin, Associazione Fieristi Italiana, Lo Sport è Salute faranno sentire la voce dei piccoli imprenditori che stanno morendo a causa della “variante imprese”» si legge nella nota, e segue la minaccia: «Da domani, mercoledì 7 aprile, ristoranti, bar, pub e pizzerie apriranno le porte dei loro locali nonostante i divieti. È una questione di sopravvivenza: l’unico, vero, vaccino alla “variante imprese” è la possibilità di poter lavorare».

Il 26 aprile 2020 aveva scelto la sua nuova strada: «Ho comunicato a Giorgia Meloni le mie dimissioni da capogruppo e consigliere comunale al comune di Viterbo». All’epoca ristoratore e capogruppo in quota Fratelli d’Italia ha abbandonato «per dedicarsi anima e corpo alla nuova sfida che attende lui e tanti italiani che si sono uniti alla protesta». Più estesamente spiegava: «Ho il dovere morale di non sporcare con il mio impegno in prima linea nel movimento imprese ospitalità, né Giorgia, né Fratelli d’Italia, né tutti voi che come me avete a cuore la nostra città». Ora «parlo da uomo libero e so che potrò farlo assumendomene tutte le responsabilità con le mani libere, la schiena dritta e la verga in mano».

Nuovi gruppi

Ad approfondire le origini degli altri gruppi si brancola nel buio, anche perché alcuni sono nati per l’occasione. A vedere il “Chi siamo” della Rete delle partite Iva su Internet non si trova niente, come referente solo Mario Piunti attivo nel settore dell’ “automotive”, il quale sulle sue pagine Facebook specifica di essersi istruito “all’Università della vita”. Sul suo account Twitter pochi post, di Ferrari, Giorgia Meloni, e Lorella Cuccarini, divenuta l’idolo di molti elettori di destra dopo aver detto che è «sacrosanto» bloccare i migranti.

Poco di più si trova su Apit Italia, Associazione Partite Iva per il Territorio che nasce in Toscana, ma, si apprende dal sito internet, ancora prima di diventare nazionale il 22 dicembre, trovava già il primo dicembre l’orecchio sensibile della rappresentante in consiglio regionale Elisa Tozzi, Lega-Salvini Premier, con tanto di comunicato aggiornato per garantire che alle parole della consigliera sono seguiti fatti. A loro si aggiunge “Lo sport è salute”, gruppo nato su Facebook a marzo del 2021 come “Manifestazione 9 marzo”, e subito dopo trasformato nella pagina dalle veste ufficiale. Cambi di ruolo che riguardano anche l’ “Associazione Fieristi Italiana”. Il primo post su Instagram è del 9 maggio 2020, ma già il 12 novembre 2020, Salvatore Deidda Sasso di Fratelli d’Italia, presentava in parlamento un’interrogazione in loro favore.

I neofascisti ne approfittano

Con un mix di complottisti commossi di fronte all’imitazione del manifestante trumpista di Capital Hill sui gruppi telegram, e rappresentanti istituzionali in buoni rapporti con la destra, al quadro non poteva mancare Casapound, come dimostrano le fiere foto di Luca Marsella, consigliere a Ostia per i fascisti del terzo millennio.

© Riproduzione riservata