Pd preoccupato dalla corsa in solitaria dell’ex ministro. Che attacca: pensi piuttosto a portare la Capitale fuori dal sottosviluppo in cui versa. Mercoledì 14 ottobre prima riunione della futura coalizione. Invitata anche Azione. Il leader però ha già detto no alle primarie
- Il Pd cerca di attirare Azione dentro l’alleanza di centrosinistra. Il rischio è che una candidatura outsider porti via voti. E escluda il candidato progressista dal ballottaggio
- Liberal, antigrillino, con lo sguardo a sinistra ma anche agli imprenditori, e a braccia aperte ai voti del centro, ben al di là delle linee del centrosinistra. Uno spazio che nella Capitale ha già occupato Alfio Marchini.
- Sui gazebo però si allunga l’ombra dell’aumento del contagio. Salta la data del 6 dicembre. E c’è chi già pensa a un voto online, o tramite App
Per la corsa al Campidoglio a sinistra la coalizione ancora formalmente non c’è. I nomi in campo al momento sono poco più che autocandidature. Ma già partono le scintille fra i partiti. Ieri l’ex ministro Carlo Calenda, dopo aver letto sui giornali il timore del Pd per la sua possibile corsa in solitaria- che avrebbe l’effetto di portare via voti al candidato progressista - gli ha lanciato una stoccata da twitter: «Un suggerimento al Pd. Qualsiasi decisione sulla capitale d’Italia, deve avere l



