Politica

Il Nord commissaria la Lega di Salvini con Giorgetti

Il cambio di rotta dell’ex ministro è farina del sacco di Giancarlo Giorgetti, che ascolta la voce del ceto produttivo del settentrione. Il ritorno al modello Lega Nord

  • «Salvini non ama ascoltare, lo fa per convenienza, Giorgetti è l’unico che ha un rapporto, ottimo, con Draghi». Il verdetto è di un leghista molto vicino a Giancarlo Giorgetti, vice di Matteo e mediatore dell’accordo per un governo di larghe intese.
  • La Lega punta a un ministero e Giorgetti è il nome di garanzia dato per certo. Ma il “demoleghista”non vuole bruciarsi con incarichi visibili. Per questo tra iscritti, militanti, dirigenti, sta circolando un nome per il ministero del Welfare o Attività produttive: Riccardo Molinari, deputato e capogruppo alla Camera.
  • «La strada tracciata da Giorgetti è chiara: la Lega deve ritornare nel raggio naturale di partito realista, che si allea non per affiliazione ideologica ma con chiunque gli permetta di incassare riforme utili a difendere interessi locali, lasciando a Fratelli d’Italia l’eredità del Movimento sociale italiano».

«Salvini non ama ascoltare, lo fa per convenienza, Giorgetti è l’unico che ha un rapporto, ottimo, con Draghi». Il verdetto è di un leghista molto vicino a Giancarlo Giorgetti, vice di Salvini e mediatore dell’accordo per un governo di larghe intese. C’è il suo timbro sul discorso filo europeista di Salvini dopo l’incontro con il presidente del consiglio incaricato Mario Draghi. La Lega punta a un ministero e Giorgetti è il nome di garanzia dato per certo. Ma il “demoleghista”, centrale in t

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