- La giornalista Marina Ovsyannikova, che ha protestato contro la guerra durante una diretta della televisione russa, è accusata di essere parte di una cospirazione ordita dallo stesso Putin.
- Anche se non ci sono prove, sono in molti sui social a sostenere che tutta la scena è stata organizzata dal governo russo per confondere gli occidentali o per cercare di sfuggire alle loro responsabilità.
- Si tratta di un fenomeno sempre più diffuso tra gli ucraini colpiti dalla guerra e non solo: per molti russi, protestare contro la guerra non è più sufficente per sfuggire al biasimo e alle critiche di complicità.
La sera di lunedì, la giornalista Marina Ovsyannikova ha mostrato in diretta sulla televisione russa un cartello contro la guerra in Ucraina. Subito dopo, sono comparsi i primi post sui social che accusavano l’intero episodio di essere una “fake news” o una manipolazione. Ma a parlare di improbabili cospirazioni, per una volta, non sono stati i famosi “troll filorussi”. Sono stati invece alcuni politici e commentatori ucraini e alcuni dei loro sostenitori occidentali secondo i quali quell’ir



