Il comune di Venezia guidato dal sindaco-imprenditore Luigi Brugnaro sta progettando di dirottare i flussi turistici di ingresso in città sul terreno di proprietà dell’imprenditore-sindaco, Luigi Brugnaro, trasformando un’area acquistata da Brugnaro a prezzi irrisori perché contaminata nella principale via di accesso alla città che oggi Brugnaro governa. Il progetto è uno degli elementi chiave del nuovo piano della mobilità sostenibile per Venezia 2030 che dovrebbe ridisegnare completamente il sistema di accesso alle isole lagunari, prevedendo anche il delicato scavo di un canale.

Il documento preliminare alla progettazione è stato redatto il 31 marzo 2021 e a giugno il comune ha pubblicato il bando per realizzarne gli studi di fattibilità del nuovo “terminal intermodale” terra-mare di San Giuliano. Il terminal, secondo il documento, serve a «decongestionare l’attuale porta di accesso principale a Venezia, costituita da Piazzale Roma, attraverso l’offerta di nuovi itinerari alternativi» e ridurre anche i flussi che attualmente transitano sul Ponte della libertà, oggi unica via di accesso per le automobili.

Ecco il documento originale pubblicato dall’amministrazione per il bando per la realizzazione del progetto di fattibilità. 

I turisti sul terreno del sindaco

Per i veneziani San Giuliano è un luogo preciso: il parco di San Giuliano, nato dalle ceneri dell’area industriale di Marghera, si allunga sulla Laguna appena poco più a nord del ponte della libertà e a sud dell’aeroporto di Tessera.

La mappa allegata al progetto mostra che per terminal San Giuliano si intendono due diverse aree da collegare tra loro: la seconda è la zona poco più a sud del ponte che viene chiamata comunemente Pili, un terreno non bonificato e appunto acquisito da Brugnaro al prezzo di cinque milioni di euro nel lontano 2006.

L’idea che l’area di San Giuliano potesse essere una base di collegamento con Venezia non è nuova, le giunte precedenti a quella di Brugnaro hanno per diversi anni accarezzato l’idea di decongestionare gli accessi all’isola creando un sistema di terminal turistici esterni al centro storico.

Le proposte includevano anche il terminal di Fusina a Sud di Marghera e la zona dell’aeroporto. Tutte prevedevano l’acquisto dei terreni da parte della città. Il nuovo progetto è concentrato alle due aree di San Giuliano e dei Pili e soprattutto concentra i flussi prettamente turistici sulla seconda.

Il documento preliminare spiega infatti che l’area di San Giuliano sarà specializzata all’interscambio con servizi di navigazione per le merci e servizi di noleggio con bus a lunga percorrenza e linee di trasporto pubblico locale. In sostanza camion e pullman.

Invece l’area Pili è destinata a intercettare prevalentemente utenza turistica con servizi di navigazione e con collegamenti ferroviari, viene introdotta una nuova fermata del treno ad hoc e una nuova fermata del tram era già stata approvata.

I numeri contenuti nell’allegato al bando sono impressionanti: nel terminal San Giuliano Sud, attualmente di proprietà del primo cittadino, dovrebbero infatti arrivare 240 bus turistici e, aggiungendo treni e tram, transitare 9600 persone al giorno. Il tutto prevedendo un calo delle auto in transito sul ponte da 14.500 di oggi a 8100 nel 2030. Anche considerando solo i picchi massimi dell’alta stagione, significa che più di uno su dieci dei turisti in arrivo a Venezia passeranno da qui.

Di seguito, l’allegato al bando.

L’inchiesta completa:

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