Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Per circa un mese pubblichiamo ampi stralci del resoconto dei lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta della X Legislatura che per prima provò a ricostruire l'operazione Gladio. Nelle conclusioni della Commissione resta una frase che pesa più delle altre: «Persistono elementi di ambiguità e reticenza nel rapporto tra struttura e istituzioni democratiche». È il linguaggio della politica per dire che qualcuno mentì.


Esistono in atti diversi riferimenti ad «accordi», «intese» o «impegni» antecedenti il 1956, che sarebbero intercorsi fra il Servizio italiano e quello statunitense e di cui l'accordo del 1956 sarebbe una riconferma ed una formalizzazione.

Si è già trattato del riferimento contenuto nell'appunto tra smesso dal presidente del Consiglio il 17 ottobre 1990.

Un documento interno del SIFAR del 1957 [in nota: Si tratta di un appunto per il Capo del Servizio, datato 19 novembre 1957 ed intitolato «Relazione sul corso effettuato negli Usa dal gruppo di personale SAD CAG (9 ottobre — 15 novembre 1957)». Il documento proviene dall'ufficio R, Sezione SAD. La classifica è «Segretissimo». È stato acquisito dal Comitato il 9 aprile 1991, trasmesso dalla Presidenza della «Commissione stragi»] contiene le seguenti frasi:

«Le finalità dell'addestramento — multiforme e complesso — erano rivolte essenzialmente allo studio delle operazioni S/B, oggetto dell'accordo stipulato tra i due Servizi Italiano ed Americano nel 1952 e confermato con la "rielaborazione dell'accordo" in data 28 ottobre 1956» e «la Base dell'Operazione è costituita dal complesso realizzato in Sardegna in conseguenza del comune accordo intervenuto tra i due Servizi nel 1952. Per esigenze successivamente inter venute di apprestamento e di copertura — nell'agosto del 1956 — essa è stata palesemente denominata CAG. Intese intercorse tra le due parti in occasione della "rielaborazione dell'accordo" del 28 novembre 1956, consentono l'impiego della Base da parte del Servi zio italiano, quale centro di addestramento per i suoi particolari fini, a condizione che esso ne assuma l'onere e acquisisca il preventivo consenso dell'altro Servizio».

Entrambi i riferimenti al 1952 recano una correzione a penna nell'ultima cifra. Esaminato il documento in questione, il Presidente del Comitato, con nota del 18 aprile 1991 (prot. 1027/SIS), ha chiesto i necessari chiarimenti al Presidente del Consiglio, il quale, con lettera del 14 maggio 1991, ha risposto che «il SISMI, dopo un'approfondita ricognizione, ha escluso l'esistenza di testi relativi ad accordi conclusi nel 1952 tra i Servizi di sicurezza italiano e statunitense».

Contestualmente, il Presidente del Consiglio ha trasmesso il testo inglese del documento del 1957 ed un appunto di analisi sullo stesso. In tale appunto si sottolinea che in entrambi i casi il riferimento all'anno 1952 compare con l'ultima cifra corretta a penna e che gli stessi riferimenti, nel testo inglese, vengono indicati una volta come 1954 e una volta come 1952.

Ciò premesso, si afferma: «Si può ipotizzare che gli autori del documento, con il riferimento al "comune accordo" abbiano voluto indicare un primo "patto di alleanza", un "idem sentire" in materia di guerra non convenzionale, intervenuto al livello "interorganismi" e successivamente ufficializzato — al momento della concretizzazione degli impegni assunti — con la formalizzazione scritta nel "restatement" del 28 novembre 1956: documento che, infatti, riporta come elemento distintivo la sigla GLADIO/1.

In definitiva, le intese sancite con l'accordo del 1956 costituirebbero — come evidenziato nella prima relazione del 17 ottobre 1990 sulla struttura "Gladio" — il momento di sintesi di un processo negoziale avviato sin dagli inizi della guerra fredda, e cioè fin dai primi anni '50».

Ulteriore riferimento ad intese precedenti è contenuto — pur senza specificare indicazioni temporali — in altro documento del 1959 [Trattasi di un documento dell'Ufficio R — Sezione SAD del SIFAR, datato 1° giugno 1959 e intitolato «Le forze speciali del SIFAR e l'operazione Gladio». Il documento era stato compilato per consentire al Capo del Servizio di informare la « superiore Autorità militare italiana ». L'originaria classifica «Segretissimo» è stata modificata in «vietata divulgazione». Il documento è stato trasmesso al Comitato dal Presidente del Consiglio dei ministri il 15 novembre 1990.].

In tale documento si legge: «... il Capo del SIFAR decideva, con l'approvazione del Capo di S.M. della Difesa, di confermare i precedenti accordi intercorsi tra il Servizio italiano e quello americano rivolti alla reciproca collaborazione nel campo delle operazioni S/B (STAY BEHIND = STARE INDIETRO), per la realizzazione di un'operazione comune.

Il documento che attesta tale intesa (vds. allegato n. 1) reca il titolo "Accordo fra il Servizio informazioni italiano e il Servizio informazioni USA relativo all'organizzazione ed all'attività della rete clan destina post-occupazione (Stay-behind) italo-statunitense" e costituisce il documento base della operazione "GLADIO" (nome assegnato all'operazione sviluppata dai due Servizi)». Dai menzionati riferimenti, tuttavia, non emerge alcuna indicazione sulle caratteristiche e sulla forma degli «accordi» o «intese» intervenuti fra il Servizio italiano e quello statunitense in anni anteriori al 1956.

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