una società militarizzata

Riscoprirsi vulnerabili e isolati: la vita degli israeliani in guerra

A un anno dal massacro di Hamas il popolo ebraico si riscopre insicuro e meno prospero. Sono diminuiti gli investimenti esteri, è crollato il turismo e senza palestinesi soffre l’agricoltura

È passato un anno dal 7 ottobre e Manuela Dviri, scrittrice italo-israeliana e attivista per la pace, è tornata da tempo alla sua vita a Tel Aviv. Tutto come prima, ma solo apparentemente. «Sembra una vita normale, ma non lo è. Per niente». La strage di quel giorno, la guerra a Gaza che continua, più di 100 ostaggi di cui non si sa se sono vivi o morti ancora in mano ad Hamas, centinaia di migliaia di soldati al fronte da un anno rappresentano l’angoscia di sottofondo nella vita di ogni israelia

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