Fino a pochi anni fa la racchetta era la pecora nera dello sport italiano, al contrario del calcio, che ha dominato il nostro paese da quando ha scalzato il ciclismo orfano di Bartali e Coppi. Oggi due settantenni come Panatta&Bertolucci conquistano la scena nazionalpopolare di “Ballando con le stelle” più di partecipanti e giurati. Ma come è potuto succedere? E soprattutto è cosa buona e giusta?
L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul tennis. I padri della Costituzione avrebbero visto una tale deformazione dell’articolo che apre quella che ancora oggi è la Carta più bella del pianeta come un orrore, un atto irrispettoso. Nel migliore dei casi una manifestazione di bieca scemenza. Eppure, al termine dell’Anno Santo (anche per il tennis) 2025, non ci si può scandalizzare più di tanto: nella sempre più sensibile latitanza di un terreno comune non ci resta che la racchetta. Uno sp


