La vicenda del portiere rapito e ucciso la settimana scorsa, attirato con la promessa di un provino e i cui genitori non hanno potuto pagare il riscatto di circa mille euro, mette in evidenza un fenomeno di sfruttamento diffuso, ma spesso ignorato. Sono almeno 15mila ogni anno i ragazzi che subiscono truffe, abusi o vere forme di tratta legate al calcio. Le regole Fifa esistono e sono stringenti, ma spesso sono ignorate. L’inerzia dei governi e dei club: quanto si è disposti a investire davvero per proteggere i giocatori?
Ingannati, abbandonati, a volte sfruttati, sequestrati, persino uccisi. È questo il destino di migliaia di giovani aspiranti calciatori che cadono nella rete di falsi agenti e trafficanti senza scrupoli. Tra loro c’era anche Cheikh Touré, portiere senegalese di età compresa tra i 18 e i 20 anni, rapito e ucciso la settimana scorsa in Ghana dopo essere stato attirato con la promessa di un provino in Marocco. Restano ancora molte zone d’ombra attorno alla vicenda, ma secondo le prime ricostruzioni


