Il match del 6 novembre si giocherà in Bosnia per il divieto per le squadre israeliane di entrare negli Emirati. La scelta però trova l’opposizione della città, a forte trazione filo-palestinese, che rinfaccia agli emiratini di finanziare le Rapid Support Forces in Sudan e a Tel Aviv i crimini a Gaza. La risposta all’indifferenza delle istituzioni è stata una mobilitazione di piazza, sfociata nel tentativo di fare irruzione nel palazzo del governo del cantone
Sarajevo – Sono trascorsi poco meno di trent’anni dalla fine dell’assedio di Sarajevo, eppure le conseguenze di quella guerra avvolgono tutt’oggi la città in un velo di cruda consapevolezza, a ricordare che quella tragedia continuerà a definire il presente e il futuro dell’intero paese. Tracce di quegli istanti sanguinosi sono ancora visibili sui muri degli edifici sventrati da bombe e mitragliatrici, si colgono nei discorsi quotidiani della gente e, soprattutto, si percepiscono nel trauma inter



