L’agonismo dei corpi e la ricerca di una luce interiore – la fisicità e la trascendenza – sono percepiti come due ambiti contrapposti, ma Muhammad Ali è stato l’esempio della possibilità di una sintesi tra aspetti all’apparenza distanti. La fatica, l’impegno, il silenzio, il raccoglimento prima di una gara, evocano un dialogo con il sé profondo capace di generare riflessioni. È questo il grande passaggio con cui lo sport ci avvia alla felicità: superare i limiti o fare pace con essi