Tecnologia

C’è chi immagina la realtà virtuale come un sedativo per il disagio sociale

È uno strumento affascinante e può fornire opportunità straordinarie di formazione, divertimento e perfino di cura di alcune patologie. Una tecnologia così potente si presta però anche a possibili abusi. L’abbassamento dei costi, il miglioramento e la diffusione della tecnologia, potrebbero favorire forme di fuga dal mondo, per evitare di confrontarsi con i problemi. E c’è chi potrebbe approfittarne

  • C’è una famosa foto di Mark Zuckerberg, diffusa nel 2016 a margine del Mobile World Congress di Barcellona. Il padrone di Facebook passeggia, unico a volto scoperto, fra un gruppo di persone connesse a dei computer e collegate a dei visori VR. All’epoca, l’immagine fece discutere. Sembrava l’anticipazione di un futuro distopico, un futuro che a molti potrebbe fare orrore.
  • Siamo ancora molto lontani, per fortuna, da una situazione del genere, ma per alcuni sviluppatori far vivere la gente in stato di beatitudine da realtà virtuale potrebbe essere una maniera efficiente di risolvere il problema dell’allocazione delle risorse e delle diseguaglianze sociali.
  • Forme di evasione sono sempre state proposte dall’arte, ma molto di più che nel caso di un film tv o di un libro, una tecnologia così immersiva pone il problema di chi controllerà la piattaforma.

Per continuare a leggere questo articolo