Elon Musk ha annunciato di star lavorando a un nuovo progetto, TruthGpt, un progetto di chatbot di intelligenza artificiale alternativo a ChatGpt. Lo ha rivelato in un’intervista a Fox News. L’ambizioso obiettivo di questa nuova Ia è di «ricercare la verità» e di «capire la natura dell’universo». 

Spostandosi poi su considerazioni da scenario distopico, Musk ha aggiunto che è improbabile che un’intelligenza artificiale in grado di comprendere l’umanità vorrà poi di eliminarla.

L’alternativa a ChatGpt

Come riporta il Financial Times, il proprietario di Tesla e Twitter sta radunando un gruppo di ingegneri e ricercatori specializzati nell’intelligenza artificiale, per lavorare sul nuovo progetto. Questa nuova società dovrebbe competere con OpenAi, l’azienda che Musk ha fondato nel 2015 e che ha poi abbandonato nel 2018, per via di contrasti con gli altri fondatori in merito alla sua direzione. 

Di TruthGpt Musk aveva già parlato in un tweet dello scorso febbraio, scrivendo che: «Ciò di cui abbiamo bisogno è TruthGpt».
 

In TruthGpt Musk ripone le aspettative deluse da OpenAi. Il lancio della nuova Ia, infatti, risponde anche alle nuove strade imboccate da ChatGpt, che secondo l’imprenditore sta divenendo sempre più «politicamente corretto». 

L’ideatore di TruthGpt desidera creare un’alternativa più trasparente rispetto a ChatGpt, secondo Musk troppo politicizzata e polarizzata a sinistra. In tema di affinità politiche, tuttavia, anche il nome scelto per TruthGpt sembra non essere del tutto neutro: richiama quello del social su cui si è spostato l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo la sospensione del suo profilo Twitter.

Controllare l’Ia

Nell’intervista per Fox News, Musk ha detto che l’Intelligenza artificiale potrebbe distruggere l’umanità intera, definendola più pericolosa di macchine o razzi. Se però verrà impegnata nella comprensione dell’universo, molto probabilmente non vorrà annientare gli esseri umani, trovandoli interessanti.

Nel tempo, il capo di Twitter e Tesla ha criticato l’operato di imprenditori come Mark Zuckerberg e Bill Gates, a suo giudizio poco ferrati nel settore, ma nell’intervista di lunedì notte non ha risparmiato nemmeno OpenAi – organizzazione nonprofit – responsabile di aver stipulato accordi con società a pagamento. 

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