Le black box digitali

Facebook, le rivelazioni interne danno solo un’illusione di trasparenza

(AP Photo/Richard Drew)
(AP Photo/Richard Drew)
  • Frances Haugen è l’ultima whistleblower in ordine di tempo ad aver rivelato alcuni aspetti controversi dell’operato  di Facebook, ma non è la sola.
  • Il whistleblowing è una conseguenza delle attitudini spesso molto poco trasparenti delle aziende Big Tech.
  • La sfera pubblica è ormai privatizzata, esistono troppe asimmetrie informazionali - o “black box” - che impediscono il controllo delle sue dinamiche democratiche.

Quello di Frances Haugen, la project manager di Facebook divenuta whistleblower e fonte dei “Facebook Files” pubblicati dal Wall Street Journal, è il caso più recente di whistleblowing proveniente dalle grandi aziende tecnologiche. Sophie Zhang, un’altra whistleblower di Facebook, aveva denunciato già nel 2020 la poca coerenza dell’azienda di Mark Zuckerberg nei confronti della manipolazione politica della sua piattaforma da parte degli attori politici. Facebook ha respinto queste accuse, ma

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE