La guardia di Finanza ha perquisito la sede italiana di TikTok e lo ha fatto su mandato dell’Agcom. L’autorità ha infatti avviato un’istruttoria per una serie di video che spingerebbero i ragazzi a comportamenti autolesionistici. L’ultimo esempio è la cosiddetta “cicatrice francese”, la tendenza a filmarsi mentre ci si procura ematomi stringendo forte la pelle sulle guance.

Secondo l’Agcom, TikTok non si sarebbe dotata di «adeguati sistemi di monitoraggio per vigilare sui contenuti pubblicati dai terzi, secondo i parametri di diligenza richiesti, e soprattutto in presenza di fruitori del servizio particolarmente vulnerabili», come sono i minori. Al momento TikTok non ha rilasciato commenti a riguardo, ma in passato ha più volte assicurato il proprio impegno per la sicurezza di adolescenti e famiglie.

Le sfide

TikTok non è più solo il social dei ragazzini, visto che ormai gli utenti coprono praticamente tutte le fasce d’età. Ma è indubbio che rimane l’app più utilizzata dai giovanissimi, che secondo l’AgCom rischiano di essere i destinatari di certi contenuti potenzialmente pericolosi.

In gergo, certi video vengono definiti come “sfide”: sono prove di iniziazione digitale che avrebbero il difetto di insinuarsi sul social network, di essere spinte e indirizzate solo a certi utenti attraverso l’algoritmo. Con il rischio forte dell’emulazione.

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale dei consumatori e pure lui particolarmente attivo su TikTok, ha detto che è «giusto vigilare e rimuovere contenuti potenzialmente pericolosi, sempre, senza se e senza ma. A maggior ragione lo deve fare una piattaforma così popolare tra i giovani».

Le linee guida

La principale contestazione dell’AgCom si riferisce al fatto che il social network non avrebbe «applicato le proprie linee guida, che contemplano la rimozione di contenuti pericolosi relativi a sfide, suicidio, autolesionismo e alimentazione scorretta». Ma non solo. L’AgCom contesta in più larga misura l’uso dell’algoritmo, la vera linfa vitale di TikTok.

Attraverso l’intelligenza artificiale e adoperando i dati degli utenti, provocherebbe «un indebito condizionamento dell’utenza». Partendo da queste accuse, il nucleo speciale antitrust della guardia di Finanza ha fatto un’ispezione nella sede italiana di TikTok.

Sospetti e sicurezza

Il social network di origine cinese è da tempo al centro di una serie di contestazioni, che si possono riassumere nel sospetto, sempre negato, di utilizzare i dati degli utenti ai fini di spionaggio. Inoltre, nella presunta capacità di influenzare il pensiero e l’orientamento dei propri utenti.

Diverse nazioni al mondo stanno discutendo la possibilità di metterlo al bando per questioni di sicurezza, almeno per i dipendenti pubblici. Anche il ministro alla pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha aperto a questa ipotesi. E lo stesso ha fatto l’Unione europea.

Allo stesso tempo, però, l’app continua a crescere in popolarità. Negli Stati Uniti ha appena raggiunto i 150 milioni di utenti mensili, come riporta Reuters, rispetto ai 100 milioni di utenti che aveva nel 2020.

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