L’halo non c’è, non serve, e la testa che spunta dall’abitacolo è un parallelepipedo. Studenti e ricercatori del Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche dell’ateneo di Modena e Reggio Emilia hanno progettato in cinque anni un’auto autonoma. Pochi giorni fa ha battuto il record del circuito di Marzaglia che apparteneva a un uomo
L’halo non c’è, non serve, ma una testa, diciamo così, dall’abitacolo spunta fuori ugualmente, sotto forma di un curioso parallelepipedo: è il radar, uno dei sensori tra le decine e decine montati su questa Dallara AV 24, una derivata dalla IL-15, in configurazione racing. Una monoposto a ruote scoperte di quelle che gareggiano nella Indy Nxt, serie del circuito IndyCar americano, spinta da un motore Honda V-Tec K 20 sovralimentato da 2000 cc per una potenza di 500 cavalli. Un’auto particolare p



