Il garante per la privacy ha aperto un’indagine per capire come vengano raccolti i dati personali online per addestrare gli algoritmi dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo – fa sapere in una nota – è di adottare «misure di sicurezza da parte di siti pubblici e privati».

L’obiettivo è capire come imporre dei limiti al cosiddetto “webscraping”, ovvero la raccolta massiva di dati personali. Il garante spiega che per addestrare l’intelligenza artificiale il rischio è che vengano utilizzate «enormi quantità di dati anche personali pubblicati per specifiche finalità (cronaca, trasparenza amministrativa ecc.) all’interno di siti internet gestiti da soggetti pubblici e privati».

Il garante ha anche condiviso un indirizzo email dove gli interessati possono inviare «commenti e contributi sulle misure di sicurezza adottate e adottabili contro la raccolta massiva di dati personali a fini di addestramento degli algoritmi». «A seguito dell’indagine conoscitiva – conclude il garante – l’autorità si riserva di adottare i necessari provvedimenti, anche in via d’urgenza».

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