I videogiochi made in China potrebbero contribuire a promuovere all’estero l’immagine di un paese a cui manca una fabbrica di sogni come Hollywood e a rafforzare quella «fiducia nella cultura cinese» che rappresenta uno tra i più importanti imperativi politici di Xi Jinping
Le scorte di PlayStation 5 nei negozi online sono in via di esaurimento, i siti archeologici raffigurati nel videogioco registrano inediti picchi di visitatori, mentre milioni di giovani si ritrovano in alberghi trasformati in mega sale giochi, con camere dotate di computer con super schede grafiche e tutti gli accessori per il 3D e la realtà virtuale, al prezzo di 700 yuan al giorno. In Cina è esplosa la Black Myth: Wukong mania, ovvero quella legata all’omonimo videogame, uscito il 20 agosto,



