INTERVISTA

Max Schrems: «Senza politica non c’è privacy. Serve un accordo anti spie»

(Max Schrems. Foto David Bohmann PID)
(Max Schrems. Foto David Bohmann PID)

Max Schrems è l’icona delle lotte europee contro l’ingerenza di Big Tech e del governo Usa sui nostri dati. Ma «non basta aver ottenuto più regole se non le facciamo rispettare, gli Usa ci sorvegliano ancora». Qui la sua analisi, le sue proposte. E la sua nuova battaglia contro i cookie banner illegali

  • La nuova battaglia di Max Schrems inizia stamattina e ha l’aspetto di una pioggia di reclami da far avere alle aziende, anche italiane, che usano cookie banner illegali sui loro siti. 
  • Schrems è l’icona della privacy in Europa. Battaglia con Big Tech e per proteggere gli europei dalla sorveglianza Usa ha fatto crollare due accordi Usa-Ue.
  • Ma i nostri dati non sono ancora al sicuro. In questa intervista Schrems non si limita a spiegare perché. Formula proposte che vanno dalla riforma del sistema di authority per la privacy a un cambiamento radicale di direzione politica che coinvolga Washington.

La nuova battaglia di Max Schrems inizia stamattina e ha l’aspetto di una pioggia di bozze di reclami – 500 ora, fino a 10mila in futuro – da far avere alle aziende che secondo lui usano cookie banner illegali sui loro siti. Tra quelle che ha individuato in Italia, Adecco, Mediaworld, Maggioli, Condé Nast, Novartis, Findus, Kijiji, Walt Disney… «Hai presente quella giungla di quiz e opzioni che compaiono quando proviamo a entrare in un sito e che ci portano all’esasperazione, oltre che a clicca

Per continuare a leggere questo articolo