Benvenuti nell’età degli sportivi digitali. Quella che era solo una macchina di prestazioni è diventata un deposito di informazioni da sfruttare in modo intensivo. La scienza dei dati è sempre più protagonista. La Nfl ha lanciato il programma Digital Athlete in collaborazione con Amazon Web Service per monitorare il rischio di infortuni. Ma le informazioni potrebbero costituire un curriculum negativo per la forza contrattuale dell’atleta. Col monitoraggio del sonno, si entra poi decisamente nell’ambito della privacy. L’atleta è l’ultimo soggetto a beneficiare dei dati estratti dal suo corpo. L’ultima frontiera sarebbe il monitoraggio dell’attività sessuale.
Il corpo dell’atleta è una miniera. Un deposito di valori da captare, da estrarre, per essere convertiti in una utilità di tipo diverso, soltanto parzialmente a beneficio di chi quel corpo lo porta in giro. Il suo statuto è mutato in parallelo al mutamento del regime di produzione che ha condotto dal capitalismo delle cose materiali al capitalismo delle cose immateriali. Nella fase storica precedente, ispirata dalla logica prestazionale dell’industrialismo manifatturiero, il corpo dell’atlet



