A otto anni dal suicidio di Aaron Swartz, la sua eredità sta nella combinazione del tutto inedita di attivismo, talento da hacker e impegno intellettuale. Così il “figlio di internet” è stato il primo di un nuovo tipo di intellettuali
- Aaron Swartz è morto, suicida, l'11 gennaio 2013. Aveva 26 anni. Alll’epoca, in un web certamente più innocente, una comunità di persone iniziò a piangerlo in un lamento collettivo e digitale.
- Otto anni fa era morto un giovane figlio di internet e internet, la sua famiglia, lo stava piangendo. A rendere speciale Swartz era una combinazione unica di abilità: attivista, hacker, intellettuale. Gli hacker etici sono costruttori: il codice è uno strumento potente per avere un impatto sul mondo.
- «L’informazione è potere», diceva Swartz, il primo di una nuova specie di intellettuali.