Il documento ipotizza una nuova configurazione della struttura «S/B», determinata dall'asserita necessità di aumentare il reclutamento. Questo più ampio reclutamento sarebbe dovuto avvenire fra il personale di leva e di prima nomina delle Forze armate e fra i militari di carriera dimessisi dal Servizio prima dei limiti d’età
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Per circa un mese pubblichiamo ampi stralci del resoconto dei lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta della X Legislatura che per prima provò a ricostruire l’operazione Gladio. Nelle conclusioni della Commissione resta una frase che pesa più delle altre: «Persistono elementi di ambiguità e reticenza nel rapporto tra struttura e istituzioni democratiche». È il linguaggio della politica per dire che qualcuno mentì
È agli atti del Comitato un appunto anonimo, redatto su carta non intestata e intitolato «Ipotesi su una nuova struttura “S/B”». L’appunto non reca data ma, da un particolare riferimento interno, è da collocare probabilmente negli anni fra il 1982 e il 1987 [Il documento contiene nella seconda pagina la seguente frase: «Possibile soluzione potrebbe essere quella di coprire gli aderenti facendoli risultare appartenenti alla nascente “Difesa civile”, che, stando a quanto recentemente proposto dal ministro Zamberletti, dovrebbe dipendere direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri».
L’onorevole Zamberletti è stato ministro senza portafoglio per il coordinamento della protezione civile nel secondo Governo Spadolini, dal 13 agosto 1982 al 1° dicembre 1982, nel primo Governo Craxi, dal 17 marzo 1984 al 1° agosto 1986; nel secondo Governo Craxi, dal 1° agosto 1986 al 17 aprile 1987. È stato, inoltre, ministro dei lavori pubblici, con l’incarico di coordinamento della protezione civile, nel sesto Governo Fanfani, dal 17 aprile 1987 al 28 luglio 1987].
Il documento ipotizza una nuova configurazione della struttura « S/B », determinata dall’asserita necessità di aumentare il reclutamento. Questo più ampio reclutamento sarebbe dovuto avvenire fra il personale di leva e di prima nomina delle Forze armate e fra i militari di carriera dimessisi dal Servizio prima dei limiti d’età.
I SIOS di Forza armata avrebbero potuto provvedere ad una «prima scrematura» di carattere informativo del personale preso in considerazione. Tale nuovo sistema avrebbe però comportato un’estensione della conoscenza della struttura (o di parte di essa) almeno ai SIOS ed a taluni quadri militari.
La conoscenza da parte loro sarebbe, però, stata limitata a quel settore dell’organizzazione, concidente con la base dei reclutati, da denominarsi «Organizzazione Verde» e da impiegarsi esclusivamente in compiti di guerriglia contro l’eventuale occupante. Gli elementi migliori e più sicuri della «Organizzazione Verde» sarebbero transitati in una successiva «Organizzazione Gialla», con compiti anche di informazione e propaganda.
L’attuale organizzazione, «opportunamente ringiovanita e rinforzata», avrebbe dovuto rappresentare un terzo livello da denominarsi «Organizzazione Rossa», per la quale, a fianco del nuovo, avrebbe dovuto continuare ad applicarsi il vigente sistema di reclutamento.
Alla «Organizzazione Rossa» avrebbero dovuto far capo le reti «informazione», «evasione ed esfiltrazione», «propaganda» e «sabotaggio», nonché l’addestramento degli specialisti, dei capi rete, dei loro vice, e di particolari unità di guerriglia. Parimenti, alla «Organizzazione Rossa» avrebbero fatto capo i «GOS» (gruppi di OSSI) che, insieme ad altro personale specializzato della Sezione, avrebbero costituito i «Nuclei per le azioni coperte», destinati ad attività speciali del Servizio.
La delineata ristrutturazione — prosegue l’appunto — avrebbe comportato la necessità di costituire «Centri regionali» destinati a «tenere legato» il personale della «Organizzazione Gialla» e della «Organizzazione Rossa».
La «Organizzazione Verde» non avrebbe invece richiesto particolari forme di coordinamento, essendo per essa sufficiente, al fine del collegamento con le altre branche, anche una semplice formula convenzionale che, al momento opportuno, avrebbe «autenticato» la persona chiamata a dare istruzioni sul concentra mento delle unità di guerriglia. Segue l’illustrazione di alcune opzioni relative al controllo ed alla sicurezza del personale, nonché alla «copertura» dello stesso.
Su quest’ultimo punto, in particolare, si suggerisce di far risultare un certo numero di aderenti come appartenenti alla nascente «Difesa civile».
La nuova organizzazione sarebbe dovuta nascere «con la caratteristica di massima segretezza e per decisione del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro della difesa». In ordine al descritto documento, il Comitato ha chiesto maggiori ragguagli al generale Inzerilli, il quale, nel corso della sua audizione dell’11 dicembre 1991, ha datato il documento attorno al 1981, ne ha attribuito la paternità ad uno degli ufficiali allora in servizio presso la VII Divisione ed ha precisato essersi trattato di uno studio rimasto assolutamente senza seguito alcuno.
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