Zelensky boccia il piano Usa-Russia: «Inaccettabile abbandonare il Donbass»

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha respinto la proposta di pace preparata dai negoziatori Usa e russi e ha promesso che una controproposta di 20 punti elaborata con i partner europei sarà presto inviata a Washington. «Lavoriamo attivamente su tutte le componenti per arrivare a un processo di pace: il lavoro ucraino-europeo è già in fase avanzata e siamo pronti a presentarlo ai nostri partner americani», ha scritto Zelensky sui social mentre si trovava a Roma, dove ha incontrato papa Leone XIV e la premier Giorgia Meloni. Attacco all’Ue, Putin dà ragione a Trump. Ma i primi nemici dell’Europa sono interni Pressioni americane Secondo i media americani, i negoziatori ucraini hanno ricevuto forti pressioni affinché accettassero la proposta di pace russo-americana. Secondo il Financial Times, gli americani avrebbero detto che Zelensky deve decidere entro pochi «giorni» perché la Casa Bianca spera di chiudere tutto entro Natale. Il piano proposto dagli Usa include il ritiro delle truppe ucraine dai circa 5mila chilometri quadrati di territorio che controllano nella regione orientale del Donbass. Ma Zelensky ha definito «inaccettabile» il punto principale della proposta russo-americana: «Non abbiamo il diritto né costituzionale né morale di cedere territorio», aveva detto lunedì, dopo l’incontro a Londra con il primo ministro britannico, Keir Starmer, il presidente francese, Emmanuel Macron, e il cancelliere tedesco, Friedrich Merz. Il presidente americano, Donald Trump, non sembra aver preso bene il rifiuto e martedì 9 dicembre, in una lunga intervista al sito Politico, è tornato a chiedere elezioni in Ucraina, dove la legge marziale ha sospeso tutte le votazioni e, per questa ragione, il mandato del presidente e quello del Parlamento, scaduti nel maggio del 2024, sono stati prorogati. «Credo che sia importante tenere delle elezioni», ha detto Trump. «Stanno usando la guerra come pretesto per non farle, ma penso che il popolo ucraino… dovrebbe avere questa scelta. E forse Zelensky vincerebbe». Il presidente ucraino ha risposto con una battuta mentre si trovava in Italia: «Sono sempre pronto». Non si conosce il contenuto della proposta euro-ucraina, ma il documento probabilmente proporrà la cessazione delle ostilità lungo le attuali linee del fronte, una proposta già respinta da Mosca. Il Cremlino non intende infatti cedere sul suo obiettivo di occupare l’intera regione, che è stata annessa formalmente alla Russia con una modifica costituzionale nel 2022. «Il Donbass è uno storico territorio della Russia – ha ribadito il presidente russo, Vladimir Putin, intervenendo a un evento a Mosca – Ne ha sempre fatto parte fin dalla sua fondazione». Mosca e il suo zar hanno perso anche se vincono Fronte del Donbass Nel frattempo, la situazione sul campo resta relativamente stabile, con gli ucraini gradualmente costretti a ritirarsi e sempre più in difficoltà nel trovare truppe per presidiare il fronte, e i russi apparentemente incapaci di operare sfondamenti significativi. Le truppe di Kiev rivendicano ancora la presenza di unità nella periferia di Pokrovsk, città strategica della regione di cui Putin aveva annunciato la conquista la scorsa settimana. Nella periferia della città, soldati ucraini hanno alzato una bandiera gialla e blu per dimostrare la loro presenza ai giornalisti della Bbc, che li osservavano da un centro di comando al sicuro dietro le linee. Ma nelle stesse ore il comando ucraino orientale ha riferito di tentativi russi di infiltrarsi nella parte nord della città sfruttando la nebbia. Il servizio di monitoraggio del conflitto Deep State, legato alle forze armate ucraine e ritenuto molto affidabile, ha invece mostrato che la città gemella di Pokrovsk, Myrnohrad, è completamente circondata dalla “zona grigia”. In altre parole, gli ucraini non controllano più un corridoio che conduce alle loro truppe isolate. Non è chiaro quanti soldati ucraini si trovino nella cittadina, ma si tratta probabilmente di centinaia di militari, che ora avranno grandi difficoltà a sganciarsi senza essere catturati. L’Ue non accetta la “pax americana” e rimane sola Arriva il gelo Intanto, nel resto del paese si fanno sentire sempre più forti le conseguenze del calo delle temperature medie, che si stanno avvicinando allo zero, e degli attacchi aerei russi. Martedì 9 la capitale ucraina, Kiev, è rimasta per il 70 per cento al buio e blackout di emergenza sono stati introdotti in tutto il paese, mentre oggi non si annuncia una giornata migliore. La situazione energetica del paese è così difficile che, secondo i media ucraini, il governo potrebbe presto decidere di scollegare dalla rete elettrica anche infrastrutture essenziali, come gli ospedali, o almeno quelle già dotate di generatori autonomi. La strategia dei due presidenti: indebolire Kiev e accerchiare l’Ue