L’esperimento

A Bergamo, social network e interviste per elaborare il lutto collettivamente

Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Nella città più colpita dal Covid-19 d’Italia, ricercatori e volontari cercano di aiutare la popolazione a superare il trauma del decesso dei propri cari, un’attività che la pandemia ha reso sempre più importante in tutto il mondo

  • Nella città più colpita dal Covid-19 d’Italia, ricercatori e volontari cercano di aiutare la popolazione a superare il trauma del decesso dei propri cari.
  • Con la pandemia, la morte è tornata improvvisamente centrale nelle vite di centinaia di migliaia di famiglie e così il rischio che i lutti divengano patologici.
  • La sopressione di ritie e cerimonie ha reso ancora più acuto questo rischio e così si ricorre a sistemi di elaborazione innovative, come i social network.

«Accettare la morte di qualcuno è un processo che dura tutta la vita. È un continuo patteggiamento con se stessi e con gli altri, che non implica che a un certo punto non faccia più male o che ci si dimentichi di quella persona. È un dire “Sarai sempre parte di me, ma è ora di lasciare andare il passato. E ciò che mi hai dato lo investo per il mio futuro”». La voce di Lice Ghilardi, docente di neuroscienze alla CUNY School of Medicine di New York, risuona in una delle sale parrocchiali di Nem

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