La lettera di intenti è stata firmata in occasione del Business forum a Dakar. Permetterà di sviluppare nuove opportunità economiche soprattutto nelle aree rurali del paese, dove la popolazione vive di agricoltura e attività legate all’alimentare
In occasione del Business forum a Dakar, la capitale del Senegal, Il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (Ifad) delle Nazioni Unite e Bf s.p.a., il più importante gruppo agroindustriale italiano quotato in borsa, hanno firmato una lettera di intenti per esplorare opportunità di collaborazione volte a sostenere lo sviluppo agricolo sostenibile nei paesi in via di sviluppo, con particolare attenzione all'Africa.
Obiettivi
Tra gli intenti c’è quello di rafforza la sicurezza alimentare e ridurre la dipendenza dalle importazioni alimentari. Per ottenere questi risultati la collaborazione mira a sviluppare nuove opportunità economiche soprattutto nelle aree rurali del paese, proprio quelle zone in cui la popolazione vive di agricoltura e attività legate all’alimentare.
Durante la seconda giornata del forum erano presenti anche i ministri Antonio Tajani e Matteo Piantedosi: al centro della missione rafforzare le relazioni bilaterali con il Senegal. Da gennaio 2025 il paese africano è partner del Piano Mattei oltre a essere il quarto mercato di destinazione dell’export italiano nella regione.
Italia ponte tra Europa e Africa
Federica Diamanti, vicepresidente associato di Ifad per le relazioni esterne, si è detta molto soddisfatta perché l’accordo permetterà di «rafforzare i sistemi agricoli africani per dare opportunità di lavoro dignitose soprattutto per i giovani e le donne senegalesi». Gli ha fatto eco Federico Vecchioni, presidente esecutivo di BF s.p.a, per il quale la lettera di intenti non solo è «un passo ulteriore nel percorso di internazionalizzazione del gruppo», ma anche nell’impegno «a favore di un'agricoltura innovativa, rigenerativa e inclusiva». «Tutto ciò», ha concluso, «in piena coerenza con gli obiettivi del Piano Mattei e dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite».
Per il ministro degli Esteri senegalese, Cheikh Niang, «l'Italia è un paese amico del Senegal» e può diventare il «ponte strategico naturale tra Europa e Africa».
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