Il sindaco di Milano Beppe Sala ha annunciato un’ordinanza con misure di contrasto all’emergenza idrica in corso perché «persiste e bisogna prendere provvedimenti», ha scritto il sindaco sui suoi canali social. Dopo il provvedimento di regione Lombardia di ieri, 24 giugno, che ha decretato lo stato di emergenza idrica fino al 30 settembre, Sala ha disposto la chiusura di tutte le fontane, tranne i luoghi in cui sono presenti flora e fauna e «i laghetti/rogge dei parchi cittadini».

L’ordinanza prevede anche la «sospensione dell’irrigazione a spruzzo dei prati e delle aree verdi, eccetto l’irrigazione a goccia che interessa i nuovi impianti di alberi che devono essere preservati». Il sindaco ha poi invitato «cittadine e cittadini a ridurre al minimo l’uso di acqua potabile» e l’uso domestico, oltre all’uso di acqua «per irrigare prati, giardini privati e pulire terrazzi e cortili». Il comune ha però assicurato che «le fontanelle rimarranno aperte», viste le alte temperature e la nuova ondata di calore in arrivo. 

L’energia

Nel documento è stato introdotto anche un limite alla temperatura da tenere negli uffici, negozi e abitazioni, che non deve essere inferiore ai 26 gradi «per ridurre i consumi di energia e quindi per abbassare il rischio di blackout», scrive Sala, che sottolinea la necessità per i negozi di mantenere «le porte chiuse anche in presenza di lame d’aria» per ridurre gli sprechi. 

Al vaglio

Sono molti i sindaci e i presidenti di regione che stanno valutando le misure da adottare: tra queste, una sorta di embargo dell’acqua ludica, con un monitoraggio dei parchi divertimento, piscine, fontane e giardini. Sono già circa 80 gli amministratori locali della provincia di Torino che hanno adottato misure per limitare i consumi. 

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