ESCLUSIVO – I NUMERI SVELATI DA RECOMMON

Così le lobby dell’energia fossile si sono prese il Pnrr

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Un impianto Ccs (Michael Bell/The Canadian Press, via AP, File)
  • Dalla scorsa estate, l'industria fossile ha avuto almeno 100 incontri con i ministeri chiave incaricati di redigere il piano: una media di oltre due riunioni a settimana.
  • Eni, la principale multinazionale fossile italiana, ha guidato l'attività lobbistica con almeno 20 incontri ufficiali. Sfruttando le sue relazioni privilegiate con lo Stato, il Cane a sei zampe è riuscito a far sì che le successive versioni del Recovery Plan collimassero sempre più con il suo piano industriale.
  • Stesso numero di incontri anche per Snam, la società che controlla la rete di gasdotti in Italia e nel resto del continente europeo.

L’industria fossile ha fatto di tutto per trarre beneficio dai soldi del Recovery Fund, ma la Commissione europea ha fermato l’assalto, come rivela il nuovo rapporto Ripresa e Connivenza, pubblicato oggi da ReCommon. Il fondo da 750 miliardi di euro istituito dall'Unione europea a luglio del 2020 rappresenta un'occasione unica per gettare le fondamenta della transizione ecologica del Vecchio Continente e dell'Italia in particolare. Proprio al nostro Paese spetta la fetta più cospicua delle ri

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Un impianto Ccs (Michael Bell/The Canadian Press, via AP, File)

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