Ambiente

La legge europea per il ripristino della natura è in bilico, grazie anche al governo italiano

Mercoledì il voto dei parlamentari europei. Lo scorso 20 giugno il ministro Pichetto aveva votato contro per proteggere le lobby di agricoltura e pesca. Ma in realtà i contadini che il governo sovranista dice di voler proteggere sono danneggiati dalla posizione italiana

  • È atteso per mercoledì 12 luglio il voto in plenaria del Parlamento europeo che determinerà il futuro della legge per il ripristino della natura (Nature restoration law).
  • Al voto del 20 giugno a cui hanno partecipato i ministri dell’Ambiente dei paesi membri si erano espressi contrari Finlandia, Paesi Bassi, Polonia, Svezia e in particolare l’Italia.
  • «Uno degli obiettivi della Nrl è garantire la sicurezza alimentare a lungo termine», spiega Andrea Goltara, direttore del Cirf (Centro italiano riqualificazione fluviale).

È atteso per mercoledì 12 luglio il voto in plenaria del Parlamento europeo che determinerà il futuro della legge per il ripristino della natura (Nature restoration law). Già, perché quella proposta dalla Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Envi) a fine giugno, ha rischiato di naufragare a causa delle pressioni del Partito popolare europeo, definite dal Wwf International «senza precedenti», che ne aveva proposto la bocciatura grazie a decine di emendament

Per continuare a leggere questo articolo