Migliaia di scuole sono in aree a alto rischio sismico, ma l’Italia continua a non avere una strategia o priorità d’intervento, come ci chiedeva di fare l’Europa con il Pnrr. E il trasferimento di poteri e risorse alle Regioni rischia di aggravare questa situazione
La finestra di speranza legata al PNRR sembra essersi definitivamente chiusa per i 40mila edifici scolastici italiani. Mancano le risorse e soprattutto il cambio di passo che l’Europa ci chiede per individuare le priorità e supportare i progetti dei Comuni.
Quasi 3mila scuole sono in zona ad alto rischio sismico, ma occorre affidarsi alla buona sorte e sperare che nulla accada in edifici sempre più vecchi, pericolosi e inadeguati.
Non dovremmo aspettare l’Europa per definire una strategia e partire con interventi nelle scuole più a rischio, ma può essere il Governo Meloni credibile nel momento in cui trasferisce risorse e poteri alle Regioni?
La finestra di speranza legata al Pnrr sembra essersi definitivamente chiusa per le scuole italiane. Il problema è di risorse per gli interventi ma soprattutto riguarda quel cambio di passo che l’Europa ci chiedeva nell’affrontare la riqualificazione di un patrimonio di oltre 40mila edifici pubblici. Con riforme capaci di dare continuità ai progetti e priorità chiare per intervenire a partire da dove più rilevanti sono i problemi. Senza risorse L’immagine più efficace sta nella risposta, franca



