- Il racconto di quello che sta accadendo a Lützerath in Germania scritto dagli attivisti con le testimonianze. «Siamo arrivati venerdì sera al campeggio vicino Lützerath - racconta Sebastiano, 23 anni, attivista di Fridays for Future Venezia-Mestre - dove c’erano già molte persone sgomberate».
- Nel cuore di un’Europa sempre più in difficoltà per la crisi energetica, in parte determinata dal conflitto russo-ucraino l’Europa punta ancora sul carbone.
- Ma allo stesso tempo nascono alleanze all’interno di un ecosistema di movimenti che diventa sempre più variegato. Recita uno striscione appeso a Lützerath: «Hanno provato a seppellirci. Non sapevano che fossimo semi.»
Nel cuore di un’Europa sempre più in difficoltà per la crisi energetica, in parte determinata dal conflitto russo-ucraino, sembra che faccia sempre più fatica ad emergere nel dibattito pubblico la necessità di affrancarsi dal gas russo attraverso un’ulteriore spinta delle rinnovabili. Sullo sfondo resta dunque la crisi climatica, la più importante delle crisi della nostra contemporaneità. Paradigmatico di questo paradosso sono le proteste che nelle ultime due settimane sono esplose in Germani



