La pdl 1760, ferma in commissione Agricoltura alla Camera, ha l’obiettivo di stabilire un piano di uscita graduale dal modello degli allevamenti intensivi entro il 2040. Firmata da 23 parlamentari di cinque forze politiche diverse, viene supportata da una coalizione di associazioni: Terra!, Greenpeace Italia, Lipu, Wwf Italia e Isde e ora anche da Slow Food
Il 2 ottobre è la giornata mondiale degli animali negli allevamenti: da marzo 2024 c’è una proposta di legge ferma alla commissione Agricoltura della Camera che si chiama “Oltre gli allevamenti intensivi – Per una transizione agroecologica della zootecnia”.
Cosa c’è nella proposta
La proposta di legge 1760 ha l’obiettivo di stabilire un piano di uscita graduale dal modello degli allevamenti intensivi entro il 2040; sostenere la riconversione degli allevamenti verso modelli estensivi, biologici, e agroecologici; tutelare la salute pubblica; introdurre incentivi economici per chi investe in pratiche sostenibili e nel benessere animale: ridurre i consumi eccessivi di carne e derivati, promuovendo una dieta equilibrata e sostenibile; nell’attesa della formalizzazione del piano di conversione, bloccare e, bloccare l'espansione di nuovi allevamenti intensivi e l’ampliamento di quelli esistenti.
Il ruolo delle associazioni
La pdl è supportata da diverse associazioni: Terra!, Greenpeace Italia, Lipu, Wwf Italia e Isde e ora anche da Slow Food. E negli ultimi mesi ha raccolto il sostegno anche in diversi comuni: sono diverse le mozioni approvate a livello locale per riconvertire il sistema degli allevamenti intensivi verso un modello agroecologico.
Già nove comuni - Castenedolo (BS), Spoltore (PE), San Vito al Tagliamento (PN), Stanghella (PD), Bastia Umbria (PG), Fabbrico (RE), Rivalta (TO), Empoli (FI), Città di Castello (PG) - hanno scelto, di supportare la proposta di legge 1760 promossa dalla coalizione di associazioni, firmata da 23 parlamentari di cinque forze politiche diverse.
«Non è possibile continuare ad obbligare le comunità locali a sopportare il peso degli allevamenti intensivi. Le mozioni approvate rappresentano un segnale importante, a dimostrazione dell’importanza cruciale dei territori nella battaglia a favore di un sistema di produzione sano, che tuteli la salute collettiva, il benessere animale e i redditi dei piccoli allevatori, schiacciati da allevamenti sempre più grandi e intensivi e filiere inique, che in questi anni hanno devastato territori e economie locali», hanno scritto le associazioni.
© Riproduzione riservata



