Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie è incentrata sul “rapporto 161” di Ninni Cassarà e Francesco Accordino


Nello stesso periodo si sono invece registrati numerosi delitti che hanno colpito alcuni fra i più validi protagonisti della vita pubblica i quali avevano ostacolato in vario modo a diverso livello ed in varie fasi, le attività mafiose.

Tale ultimo dato dimostra l'intransigenza, la temerarietà e la ferocia con le quali le famiglie di mafia hanno inteso salvaguardare e dimostrare l'intangibilità dei loro traffici e costituisce, quindi, anch'esso elemento di riconoscimento dell'identità di vedute e di interesse.

Gli omicidi di BORIS Giuliano, Cesare TERRANOVA, Piersanti MATTARELLA, Emanuele BASILE, Gaetano COSTA rappresentano la dimostrazione di una comune strategia d'intervento, lucidamente perseguita per la difesa di un'attività lucrosa comune.

Se infatti appare ormai assodato che l'interesse primario delle varie famiglie é il traffico degli stupefacenti; se é stato accertato che per conseguire i loro obiettivi i vari aggregati mafiosi hanno, non solo decretato una tregua, ma anche realizzato un vero e proprio pool negli acquisti di materia prima e nella vendita del prodotto finito; se é vero che i vari GIULIANO, TERRANOVA, MATTARELLA, BASILE, COSTA, ciascuno nel proprio ambito, avevano contrastato e si apprestavano a contrastare le attività illecite delle cosche mafiose; non può che concludersi che la loro morte sia stata decretata e realizzata per poter continuare ad incrementare gli ingenti profitti che il traffico degli stupefacenti consente.

Sarebbe pertanto miope ritenere che ciascuno di essi sia rimasto vittima di un occasionale differente incidente di percorso, e ciò a prescindere dalle considerazioni che uno solo di tali omicidi, se non realizzato con il consenso di tutto il ghota mafioso, avrebbe certamente provocato gravissimi contraccolpi.

Tali delitti invece intendevano conseguire il duplice scopo di eliminare fisicamente coloro che avevano intralciato o avrebbero potuto intralciare i piani della consorteria criminale e di ingenerare, altresì, uno smarrimento collettivo tale da porre una remore nella lotta alla mafia.

La premessa sin qui illustrata, utilizzata per delineare il quadro del fenomeno mafioso stratificatosi nel periodo compreso tra il maggio del 1978 e i primi mesi del 1981, come si è visto, caratterizzato da precipue linee di condotta.

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