La notizia principale di oggi nel mondo tedesco è la visita di Olaf Scholz in Cina. Ha incontrato il presidente Xi Jinping, e ha cercato di trovare un buon accordo commerciale nel settore dell'automotive, che in Germania rischia di soffrire molto la concorrenza elettrica cinese. Parliamo anche della proposta del parlamento di intervenire in maniera definitiva sull'articolo che rende ancora un reato (anche se depenalizzato) l'aborto in Germania e del primo "duello" televisivo a cui ha partecipato da protagonista un esponente di AfD.

lo scholz cinese

Olaf Scholz è impegnato in una tre giorni cinese con un'ampia delegazione governativa che arriva dopo i tour europei di Li Qiang e Wang Yi, rispettivamente premier e ministro degli Esteri. Il viaggio del cancelliere, che ha incontrato il presidente Xi Jinping, apre un secondo tempo dei rapporti tra Europa e Pechino, seguiranno presto i viaggi di Emmanuel Macron e Giorgia Meloni.

Scholz può contare su un rapporto solido costruito in sedici anni di cancellierato Merkel e attraverso la diplomazia economica delle grandi aziende tedesche. Soprattutto l'automotive chiede perciò che non ci siano limiti al commercio, ma anche che la produzione delle batterie cinesi venga portata nel continente. Scholz intanto a Shanghai ha chiesto condizioni di mercato alla pari delle aziende tedesche sul mercato cinese.

Per il cancelliere era importante anche portare la Cina più vicina alle posizioni dei paesi europei per quanto riguarda il conflitto ucraino. Ultimamente Pechino era stata accusata di rifornire la Russia di beni dual use, utilizzabili cioè anche per attività belliche. Xi, da parte sua, è sì interessato a far crescere i rapporti con la Germania, ma non è disposto a rinunciare alle "diversità", come le chiama, con Berlino.

Tra le righe ha fatto capolino anche la questione di Taiwan: conversando con un gruppo di studenti, il cancelliere ha spiegato che nella vita personale ma anche nella geopolitica nessuno dovrebbe dover convivere con un vicino grande e minaccioso.

Resta da vedere quanto il cancelliere sia riuscito ad aprire una crepa nella posizione di Pechino sul conflitto russo-ucraino, ma anche se abbia trovato la chiave per gestire l'ondata di prodotti cinesi che da anni si infrange sul mercato tedesco.

lotta femminista al bundestag

Una commissione di esperte convocata dal governo ha raccomandato al parlamento di cancellare gli articoli che rendono l'aborto ancora un reato in Germania, che però diventa punibile solo dalla tredicesima settimana di gravidanza in poi.

La raccomandazione non ha però scaldato eccessivamente gli animi. Il timore è che il dibattito si polarizzi, visto che sono già arrivate le critiche da parte dei cristianodemocratici e delle associazioni vicine alle chiese. E così per il momento la delicata situazione giuridica che si è venuta a creare come compromesso dopo il dibattito sulla depenalizzazione dell'interruzione di gravidanza nel 1976, quando era cancelliere Willy Brandt, resterà al suo posto.

Non ci sono dunque da aspettarsi interventi immediati sui due articoli del codice penale, il 218 e il 219a, che regolano l'interruzione di gravidanza. Non aiuta il fatto che la commissione si è espressa positivamente anche sulla gestazione per altri, un altro tema delicato su cui il governo vuole aprire un dibattito "ragionato" a partire dal nuovo documento delle esperte.

duello con l'alieno

Sul canale tv della Welt è andato in onda un dibattito a due tra il capo della Cdu della Turingia Mario Voigt e il leader di AfD Björn Höcke. Il duello era incentrato sulle europee, ma la Turingia è uno dei Land dove in autunno si vota, e anche una delle realtà in cui AfD ha le migliori possibilità di arrivare primo partito. Höcke ha proposto la solita narrazione del mostro burocratico di Bruxelles, mentre Voigt ha dovuto difendere la casa europea.

Il problema è che entrambi i partiti si trovano all'opposizione, una condizione di grazia per i populisti di AfD: nonostante questo vantaggio, l'uomo della Cdu secondo i commentatori si è difeso bene, puntando su una linea pragmatica e mettendo in luce la capacità - dal suo punto di vista - della Cdu di risolvere i problemi degli elettori con soluzioni effettivamente praticabili, a differenza di quelle di AfD.

Voigt ha anche potuto sfruttare il tema del voto utile: AfD non è riuscita per ora ad aprire un varco tra le forze democratiche e non ha attualmente possibilità di creare un governo sul piano regionale. Insomma, un elettore che dovesse sceglierla butta il suo voto, è la tesi della Cdu. Una buona occasione per Voigt di uscire dall'ombra e di dimostrare come Höcke sia al di là di ogni tesi politicamente accettabile nel sistema democratico. Una consapevolezza, se condivisa dagli elettori, che in autunno può fare la differenza.

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