Nuova settimana, nuova Deutsche vita. Vi portiamo notizie di economia e politica, ma anche un approfondimento su AfD. 

Il termometro scotta

Non possiamo non partire dal precario stato di salute della grande coalizione. All’alba dei sei mesi dal giuramento, la riedizione della grande coalizione non sembra trovare la via dell’”autunno delle riforme che aveva promesso a fine estate. Anzi, lo Spiegel include una lunga rassegna dei problemi che il cancelliere sta incontrando sulla sua strada nel suo ultimo numero.

Dalle tensioni interne con i partner socialdemocratici sulla vicenda della leva obbligatoria (o a sorteggio, non è ancora chiaro) alle dichiarazioni di Merz sul “paesaggio urbano”, parlando di migranti, che ha causato scalpore nella Spd. Ma anche sul fronte estero, che pure il cancelliere aveva indicato come sua priorità assoluta: in medio oriente Europa e Germania non hanno avuto un ruolo rilevante nelle trattative per la pace, sul fronte ucraino lo stallo continua e Merz non ha potuto far fruttare il rapporto che è riuscito a creare con Donald Trump. 

Anche a livello comunicativo è allarme rosso: un sondaggio rivela infatti che il 49 per cento degli intervistati non crede che la maggioranza arrivi a fine mandato nel 2029. Per non parlare dei sondaggi in cui la Cdu spesso risulta essere solo il secondo partito: su questo, vi segnaliamo il nostro approfondimento comparso sul giornale di lunedì. 

Per altro, cinquanta donne in vista di spettacolo, arte e politica hanno firmato un appello indirizzato al cancelliere per chiedergli di dare seguito alla sua “preoccupazione” per le «figlie». Tornando sul suo commento al “panorama urbano”, rispondendo a un giornalista che gli chiedeva chi fosse a rovinare le città dal punto di vista di Merz, il capo del governo ha risposto: «Chiedete alle vostre figlie». Ora le donne chiedono di far seguire gli atti alle parole per garantire «uno spazio pubblico in cui tutte le persone si sentano a loro agio. E vogliamo che le donne siano al sicuro, per strada e a casa loro». Nella lista delle richieste ci sono una migliore persecuzione giudiziaria contro la violenza domestica e sessuale, una migliore illuminazione dello spazio pubblico, il riconoscimento del reato di femminicidio, un registro affidabile dei dati sulla violenza contro le donne, case rifugio sostenute a dovere, il finanziamento di una legge contro la violenza, la protezione contro la violenza digitale, la riforma della legge sull’aborto, il rafforzamento dell’indipendenza economica delle donne e la lotta contro la povertà nella terza età. 

Cina lontana?

Un elemento ulteriore ha complicato le cose: i rapporti diplomatici con Pechino sono, secondo il settimanale, ai minimi storici. Merz avrebbe voluto fare un viaggio inaugurale all’inizio del suo mandato affiancato da una delegazione economica di alto livello: una prospettiva tramontata definitivamente nei giorni scorsi, quando il ministro degli Esteri Johann Wadephul ha deciso di annullare una trasferta cinese in programma da tempo. La ragione starebbe nella richiesta da parte della diplomazia cinese di "rettificare” alcune dichiarazioni sgradite a Pechino, su cui invece Wadephul non è voluto tornare indietro. Il ministro aveva detto per esempio apertamente che Pechino minaccia «in maniera più o meno evidente di voler spostare i confini a proprio vantaggio». Affermazioni che sono state ripetute in maniera simile anche in altri circoli alla presenza di diplomatici asiatici, come al Centro giapponese-tedesco. Dal punto di vista cinese, un sostegno delle «attività indipendentiste di Taiwan». 

Per altro, l’agenda non era all’altezza di quella che avevano in mente i diplomatici tedeschi: nel programma era previsto un colloquio con il ministro degli Esteri Wang Yi, ma non con altri interlocutori che pure Wadephul avrebbe voluto incontrare. Per altro, il suo ultimo incontro con Wang è piuttosto recente, visto che la scorsa estate il ministro aveva visitato anche Berlino in un tour europeo.

Con tanti saluti alla Spd, che invece non gradisce il deterioramento dei rapporti con i cinesi, detentori di tante materie prime essenziali all’economia tedesca, che pure Merz aveva promesso di rianimare. Un precedente simile risale al1996, quando era stata Pechino ad annullare il viaggio del ministro liberale Klaus Kinkel, dopo che tutti i partiti del Bundestag avevano votato a favore di una risoluzione in cui si criticava la gestione dei diritti umani da parte della Cina in Tibet. 

Anche in questo caso, la mossa del ministero degli Esteri è stata concordata con la cancelleria, d’accordo sul fatto che ritrattare sarebbe equivalso a un’umiliazione pubblica in seguito a un gesto di potere tipico degli stati autoritari. Berlino, però, vuole lasciare agli atti che è sì dipendente dalle forniture, ma allo stesso modo i cinesi hanno bisogno del mercato estero per vendere i loro prodotti. 

Orizzonti di Francoforte

In casa Commerzbank sta facendo scalpore la notizia che l’ex ad Manfred Knof abbia incontrato l’ad di Unicredit Andrea Orcel dopo che l’istituto di piazza Gae Aulenti aveva iniziato a comprare azioni della tedesca. La banca ora vuole vederci chiaro e ha ordinato un’indagine legale interna per capire se Knof dovesse informare il cda del suo appuntamento. L’incontro è datato a poche settimane dopo l’apertura della posizione di Unicredit a settembre 2024, quando Knof aveva già comunicato il suo passo indietro che sarebbe diventato effettivo a fine anno. La scelta di Bettina Orlopp come prossima ad non è stata fatta fino a qualche giorno dopo l’incontro. 

A sentire Knof, Orcel si sarebbe aggiunto «a un incontro con una conoscenza comune senza che l’appuntamento fosse stato fissato in precedenza». L’ex ad non vuole però esporsi sul perché non ha informato la banca del suo incontro. Il numero uno di Unicredit, dal canto suo, dovrà rendere conto più spesso e in maniera più dettagliata al proprio cda sulle sue strategie di M&A, considerate le operazioni lanciate l’anno scorso e mai concluse. 

Non è l’unico dubbio intorno alla gestione della scalata da parte dell’istituto tedesco. I dirigenti si erano già stupiti del fatto che il ministero dell’Economia avesse venduto azioni a un investitore che avrebbe potuto avere una strategia come Unicredit. Tanto più che la scalata è interpretata come ostile per primo proprio dal governo di Berlino. Ma negli ultimi giorni ha colpito gli osservatori anche un’altra notizia: il fatto che Christian Lindner, che all’epoca della vendita delle azioni da parte dell’esecutivo era ministro delle Finanze, sia stato assunto da un’azienda di consulenza che lavora con Unicredit, Teneo. A suo tempo, anche Lindner si era espresso contro la scalata, ma aveva spiegato che non fosse compito del governo – che pure detiene ancora una parte delle azioni di Commerz – difendere la banca contro il tentativo di scalata, ma dell’istituto stesso. A decidere se il ministro potrà accettare il nuovo posto è un organismo apposito del Bundestag, che ora deve valutare se c’è un problema di conflitto d’interessi. 

Incitamento all'odio? 

La procura di Berlino sta verificando se l’ex direttore della Bild, Julian Reichelt, si sia reso responsabile di incitamento all’odio sui social. Al centro della vicenda un tweet di aprile, in cui Reichelt spiegava che tra dieci anni la polizia tedesca «sarà dominata dagli arabi. Buon divertimento!» Il commento nasceva da una vicenda in cui due poliziotti con background migratorio erano stati accusati di avere legami con la criminalità organizzata. 

Reichelt si è difeso. «Siccome qui su X ho previsto che la polizia è infiltrata da clan criminali, la procura di Berlino sta indagando su di me per incitamento all’odio». L’ex direttore, che ora guida il sito di notizie Nius, ha guidato il tabloid più venduto del paese per tre anni. Nius è nota per la linea editoriale populista e incline a rilanciare anche fake news. Anche nel caso dell’elezione di una giudice per la corte costituzionale la scorsa estate, il sito si era segnalato per aver analizzato le posizioni della candidata di area Spd accusandola di opinioni di estrema sinistra e argomentando anche con drammatizzazioni eccessive e notizie false. 

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