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Oggi proviamo a immergerci, oltre che nelle notizie politiche che vi portiamo settimanalmente, anche in un paio di dibattiti culturali che nel corso di questa settimana hanno diviso l'opinione pubblica tedesca.
Facciamo anche il punto sul referendum berlinese sulla neutralità climatica e sui guai della coalizione semaforo, che sembra bloccata in uno stallo.

Paese fermo e governo fermissimo

La coalizione Semaforo è in tilt. Per averne prova basta guardare agli obiettivi raggiunti dopo 20 ore di riunione dei partner di maggioranza: nessuno. Mentre il paese è bloccato da uno sciopero dei trasporti, l'esecutivo è chiuso in riunione da decine di ore, senza aver raggiunto un compromesso su nulla. La riunione è aggiornata a domani, ma è complicato prevedere se ci possano essere punti di incontro tra Fdp e Verdi: sono troppe le divergenze su temi come la costruzione di autostrade e nuove infrastrutture (che i liberali vorrebbero accelerare e i Verdi rallentare) o il limite di velocità in autostrada per tagliare le emissioni inquinanti (che la Fdp non vuol neanche sentire nominare).

La coalizione è a un punto morto e rischia di far fatica a elaborare un piano di lavoro per i prossimi mesi. A mettere in chiaro quanto sia grave la situazione è stata la settimana scorsa un'intervista al vicecancelliere Robert Habeck, che non ha esitato a incolpare i partner di aver tradito la fiducia dei Verdi, impedendo ai suoi progetti di andare in porto.

Nessuno ha dubbi sull'importanza del chiarimento in corso in queste ore: sono troppi mesi che gli alleati sono in dissenso su temi di primo piano. Il blocco dell'esecutivo, in un contesto così teso, rischia di fare molti più danni dello sciopero proclamato per oggi. I sindacati del settore dei trasporti protestano per costringere i datori di lavoro a venire loro incontro nella trattativa sui salari per cui oltre 400mila lavoratori stanno incrociando le braccia dalla fine della scorsa settimana. Alle manifestazioni hanno partecipato anche lavoratori impiegati in altri settori: si tratta dell'adesione più alta da molti anni a una mobilitazione sindacale.

Nonostante ciò la Faz considera lo sciopero dei trasporti fallito: il quotidiano conservatore fa riferimento a fotografie di stazioni vuote, invece che affollate di persone in difficoltà e attribuisce i mancati disagi alla possibilità di lavorare da casa, resuscitata dopo i tre anni di pandemia.

Niente svolta green

È fallito poi il referendum per anticipare la neutralità climatica di Berlino. Nonostante l'ampio numero di sostenitori, che includevano anche i Verdi berlinesi, da sempre forti nella capitale, i 440mila sì espressi dai cittadini sono rimasti al di sotto dei 600mila che sarebbero stati necessari per approvare la proposta. Gli organizzatori del referendum, sostenuto anche da Fridays for Future, ora accusano l'amministrazione cittadina (della Spd) di aver evitato volutamente di far votare per il referendum nella stessa data in cui si ripetevano anche le elezioni cittadine. In realtà, va tenuto conto pure del fatto che oltre 400mila berlinesi si erano espressi contro la proposta dei promotori.

Waters vs Monaco

Continua la battaglia di Roger Waters per esibirsi in Germania. Dopo aver incontrato diversi problemi anche in Polonia a causa delle sue opinioni controverse su questioni come la guerra in Ucraina e l'antisemitismo, l'ex Pink Floyd potrà invece esibirsi a Monaco, dove il Consiglio comunale, dopo averne discusso, ha deliberato di non avere sufficiente base legale per vietare il concerto.

Nonostante questo, l'amministrazione vuole mettere in piedi una serie di iniziative contro l'antisemitismo nei giorni a ridosso del concerto: per il sindaco è "indicibile e insopportabile" che Waters possa esibirsi. Il musicista aveva anche minacciato di voler, nel caso in cui gli fosse stato vietato di salire sul palco, mettere in campo misure legali.

La cura per l’altare

Se avete intenzione di fare un viaggio a Berlino nei prossimi mesi, dovete mettere in conto di non poter visitare il Pergamonmuseum. Da ottobre, una delle principali attrazioni dell'isola dei musei (che, come dice il nome, ospita anche l'altare di Pergamo come elemento principale della collezione di architettura classica) chiuderà per quattro anni e tornerà completamente accessibile soltanto nel 2037. La ragione sono i lavori di manutenzione, che originariamente avrebbero dovuto mantenere aperta di volta in volta una delle due metà del museo. Ora, però, per completare i lavori si è deciso di chiudere tutto il complesso: i lavori per sistemare la struttura, risalente ai primi decenni del Novecento e patrimonio Unesco dal 1999, costeranno oltre un miliardo di euro.

Parodiare la comicità

In chiusura ci occupiamo dell'ultima puntata di Zdf Magazin Royale, che per l'occasione ha cambiato nome in Nuhr im Zweiten. Il gioco di parole è con la trasmissione di Dieter Nuhr, comedian tedesco che negli ultimi tempi si è ritagliato insieme alla sua crew una nicchia di comicità "politicamente scorretta" in contrasto con il "mainstream woke" che dominerebbe televisione, cultura e opinione pubblica.

Nonostante questa situazione, che Nuhr e i suoi si propongono di smascherare, il suo programma va in onda sul primo canale della televisione pubblica: il wokismo non è stato poi così aggressivo con lui. Jan Böhmermann, comedian/inchiestista della rete rivale, la Zdf, apre con la sua imitazione del programma di Nuhr una faida interna al servizio pubblico: nella puntata Böhmermann appare solo come membro del pubblico, mentre la sua squadra offre un'azzeccata parodia dei comici che intervengono nel programma del vero Nuhr, a partire da Sophie Berger, che imita l'artista austriaca Lisa Eckhardt, da tempo controversa per le sue posizioni ambigue su femminismo, temi woke, razzismo e antisemitismo.
L'operazione ha provocato molte reazioni, anche perché la puntata alternativa è stata presentata senza svelare il contesto della parodia: il finto Nuhr all'inizio spiega che lo scopo della satira è mostrare al pubblico sé stesso nello specchio. E' questo il cuore della gag, mettere di fronte alle loro dichiarazioni insostenibili dei comedian che dal punto di vista di Böhmermann sono semplicemente dei fascisti, come emerge dall'esibizione finale dei Team Scheiße, che hanno cantato il loro pezzo FA, che sta per "fascismo". Il testo è chiaro: "Vorrei non essere sempre conto qualcosa/ma come faccio/con tutti questi cazzo di porci nazisti?"

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