In arrivo un nuovo invio di La deutsche Vita: stavolta parliamo della lotta interna alla Cdu e della quarta ondata che sta travolgendo la Germania con tutta la sua forza. Per iscriverti alla newsletter, clicca qui
Fin dalla sua nascita Domani ha cercato di riempire un vuoto: in Italia il dibattito pubblico è dominato da quarant’anni dalle stesse facce e dalle stesse opinioni. Per questo abbiamo cercato di trovare e dare risalto a prospettive, voci e idee più giovani e fresche. Soprattutto nelle pagine della cultura abbiamo dato fiducia a scrittori e scrittrici, artisti di ogni genere, per esporvi ed esporci a punti di vista spiazzanti, originali, per farci magari divertire, talvolta arrabbiare, sempre pensare. Se pensi che questo lavoro sia importante, aiutaci a farlo crescere con un abbonamento annuale. Così sarai parte della comunità di Domani.
Liebe Leser*innen,
In Germania torna a dilagare il Covid-19. In una situazione in cui la percentuale di vaccinati è ben lontana dagli standard italiani, i contagi stanno crescendo a grandi passi. Un tema che, insieme alle crisi internazionali, va a impattare sulle trattative ancora in corso per la stesura del contratto di governo della coalizione "semaforo".
Le difficoltà del partito di Merkel
Ma se Spd, Verdi e Liberali sono in difficoltà, anche la Cdu non ha niente da ridere: la settimana scorsa sono state presentate le candidature di Norbert Röttgen, presidente uscente della Commissione esteri, e Helge Braun, ex capo della Cancelleria, una sorta di sottosegretario alla presidenza di Angela Merkel. Entrambi sono considerati centristi e potrebbero competere per lo stesso elettorato interno, ma Braun, un medico che è nel partito da trent'anni, ha già promesso una collaborazione a quello che ha annunciato martedì di essere il terzo contraente per il posto di capo della Cdu, Friedrich Merz.
Il falco ex lobbista di BlackRock (nell’invio avevamo scritto, sbagliando, Goldman Sachs: ce ne scusiamo con i lettori), che come Röttgen era stato sconfitto nel 2020 da Armin Laschet è pronto a lanciarsi di nuovo nella corsa, parrebbe, stavolta puntando sul desiderio del partito di emanciparsi da una linea centrista che dopo sedici anni di governo Merkel ha portato alla débâcle del partito. Il congresso è atteso per gennaio: sarà l'occasione per capire che strada vuole imboccare per il futuro il partito.
© Riproduzione riservata