Gli stati federali potranno decidere autonomamente se e quando riaprire le scuole, a partire dagli asili e da quelle elementari. Su questo aspetto la cancelliera ha ammesso di avere un’altra opinione, la riapertura potrebbe essere a suo avviso prematura, tuttavia che l’accetta perché è così che funziona il sistema federale
- In effetti, la Germania ha, anche in questa fase, retto, seppure siano emerse criticità: nel sistema sanitario, nell’informatizzazione e nelle strutture scolastiche. Problemi strutturali, noti agli addetti ai lavori da tempo, che certamente non era possibile superare interamente durante la pandemia.
- Proprio le varianti del virus, che sembrano essere molto più pericolose e di cui ancora poco si sa rispetto alla capacità di resistere al vaccino: la B.1.1.7, la variante cosiddetta ‘inglese’, è tra il trenta e il cinquanta per cento più aggressiva.
- Anche se in questa fase la curva si abbassa, quindi, il rischio è che ‘nasconda’ una nuova ondata, ad oggi ancora invisibile, che in pochissimo tempo potrebbe sfuggire di mano.
Come ampiamente atteso, il vertice di mercoledì tra la cancelliera e i presidenti dei Land si è risolto con la prosecuzione, almeno fino al prossimo 7 marzo, delle restrizioni deliberate a metà dicembre. Insomma, il lockdown continua. Troppo grande è la preoccupazione per le mutazioni del virus (senza contromisure efficaci «il sopravvento delle mutazioni è solo una questione di tempo» così la cancelliera al Bundestag giovedì difendendo l’accordo), per immaginare di superare o alleggerire le att



