Durante il primo lockdown, anche nei supermercati tedeschi gli scaffali della pasta erano vuoti: per risolvere il problema, un’azienda della grande distribuzione ha anche organizzato un treno speciale pasta-express da Napoli per rifornire le filiali prese d’assalto
- Citando dati di Filiera Italia, Der Spiegel scrive di un incremento del 20 per cento dell’export, rendendo la Germania la prima destinazione per l’export di questo prodotto. La facilità di preparazione e l’aumento dei pasti consumati in casa ha portato anche i supermercati tedeschi a rimanere sforniti di pasta.
- La catena di discount Aldi Süd aveva organizzato treni speciali per rifornire i propri punti vendita: in un comunicato scritto appositamente, l’azienda da 1.930 filiali soprattutto nella Germania sudoccidentale, comunica che con la prima consegna superavano le Alpi 400mila pacchi di fusilli, penne e spaghetti.
- L’importanza che ha acquisito la notizia, ripresa da tutti i maggiori media durante il primo lockdown, è indicativa di quanto la pasta sia stata, assieme a prodotti come farina, lievito e carta igienica, uno dei principali prodotti che sono stati «gehamstert», ossia acquistati per fare scorta.
Quando in primavera, al primo lockdown, bisognava fronteggiare lunghe code, gli scaffali dei supermercati vuoti e sui social la gente si scannava intorno all’apprezzamento della penna liscia, in Germania la situazione era la stessa. Una nuova analisi dei dati export pubblicata da Filiera Italiau e ripresa da alcuni media tedeschi dimostra come grazie alla pandemia le esportazioni di pasta verso le destinazioni tedesche sono esplose. Citando dati di Filiera Italia, Der Spiegel scrive di un inc



