Il mix tra inchiesta e satira che ha sbancato negli anni scorsi su Twitter e in seconda serata sulla tv tedesca forte del suo impatto social e politico è stato trasferito in prime time: il comico di Brema non fa sconti a nessuno e rende potabile temi altrimenti lontani dal suo pubblico. Che lo ringrazia con numeri da record
- Böhmermann e John Oliver prendono temi complessi e scomodi e li avvolgono in una dolce glassa satirica per renderli appetibili a quel pubblico che raramente segue Ard Extra o altri formati d’approfondimento.
- Per i conservatori, Böhmermann rappresenta il giovane liberal-sinistroide verde foraggiato dai fondi pubblici per propagare arroganza. Questa è un’accusa esagerata e ingiusta: nessuno si salva dal sarcasmo made in Brema.
- È proprio così che Böhmermann opera: dando fastidio, imbracciando la macchina di polemiche di Internet contro le ipocrisie di un paese in cui il provincialismo culturale e politico sono ancora dominanti.
Chi sceglie di parlare di fibra ottica, corruzione nel calcio, diritti umani a Dubai, musei neocolonialisti e scandali finanziari può prontamente essere tacciato di tuttologia, o almeno di alimentare un ciclo mediatico che ogni settimana divora, deglutisce e dimentica senza mai approfondire. Questa accusa è più difficile da muovere a Jan Böhmermann, uno che sulle proprie trasmissioni ci ha sempre messo impegno e costanza. E non certo per deontologia professionale: il “pallido ragazzo bianco” è



