In Germania sta per iniziare la lunghissima serie di elezioni comunali e regionali che porteranno a settembre anche a rinnovare il Bundestag. Tra i primi appuntamenti c’è il Land del Baden-Württemberg, ex feudo della Democrazia cristiana espugnato dieci anni fa dai Verdi, che con un pragmatico (i Verdi sono da sempre divisi internamente tra pragmatici e idealisti) sono riusciti a strappare il governo della regione della Foresta nera, di Mercedes, Porsche e Bosch ai conservatori, prima in un governo con la Spd e poi in un’alleanza proprio con la Cdu. Abbiamo provato a capire se gli elettori della Cdu sono rimasti soddisfatti del risultato.

Regula Forth, 51 anni

Vivo a Renningen, una piccola città vicino al capoluogo Stoccarda e sono una professoressa. Nel 2002 sono entrata nella Cdu. Negli ultimi anni la Cdu in Baden-Württemberg ha dovuto adattarsi a situazioni sempre nuove. Dieci anni fa governava, poi è stata cinque anni all’opposizione ed ora, dal 2016 fa parte del governo con i verdi, Die Grünen, però da partito minore. La domanda è: cosa succederà dopo le prossime elezioni? Considerando gli ultimi sondaggi sembra un’illusione credere ad un governo nero-verde (di alleanza tra Cdu e Verdi, ndr). Il consenso per il governatore Winfried Kretschmann è incredibilmente alto e per dire la verità non è un Verde nel senso rivoluzionario. È difficile attaccarlo in campagna elettorale per la sua popolarità. Ha assunto un ruolo quasi paterno per il Baden-Württemberg ed è una cosa che piace a tante persone. 

Ad esempio Kretschmann è molto riconoscente nei confronti dell’industria automobilistica, una lobby molto potente e importante qui nel Land. Diciamolo così: i suoi interlocutori sono anche quella della Cdu. Che chi ci governa abbia una buona competenza economica è fondamentale, soprattutto ora con l’emergenza Covid-19. Ma dobbiamo anche rispettare gli obiettivi climatici. Questo mix di economia sostenibile è ideale per il nostro Land. 

Per quanto riguarda le elezioni federali di settembre saprei chi è la persona giusta per la Germania: Markus Söder della Csu, e lo dico da membro della Cdu. È importante avere le idee chiare in un momento di emergenza e tutto sommato sono d’accordo con la politica e la linea imposta dalla cancelliera Angela Merkel. Anche per quanto riguarda il Covid-19: certi vogliono che si riapra tutto, io personalmente mi sentivo sollevata quando hanno deciso di chiudere le scuole e i miei figli potevano rimanere a casa. Fino a oggi sono rimasta molto prudente. Nonostante ciò mia mamma è morta poco fa per colpa del Covid-19. 

Janik Probst, 21 anni

Vivo nel circondario della Foresta Nera, non molto lontano della città Friburgo. Sono un apprendista e lavoro nell’amministrazione del Landkreis (contea amministrativa in cui è suddivisa la regione, ndr). La situazione ovviamente è molto difficile per colpa della pandemia. Molti politici sono al centro dell’attenzione per il loro ruolo nella lotta contro il Covid-19 e non per quello che fanno nella campagna elettorale. Ad esempio è più facile guardare al partito di maggioranza relativa che ai partiti minori della coalizione, quindi al governatore Winfried Kretschmann e ai Verdi piuttosto che al partito per cui mi impegno io: la Cdu. Ma in realtà le decisioni spesso vengono prese insieme. La nostra candidata Susanne Eisenmann attualmente è ministra dell’Istruzione del Land e la sua politica al momento viene spesso vista in maniera negativa a causa della chiusura delle scuole. Alcuni vogliono le scuole aperte, altri le vogliono chiuse e questo è un problema. 

Friburgo, ad esempio, è una città molto Verde, anche in senso politico, ma anche noi della Cdu siamo a favore dell’innovazione sostenibile. È proprio il nostro dovere proteggere il creato. Ci domandiamo spesso come lasceremo il pianeta ai nostri figli. La differenza è che noi non vogliamo soltanto imporre divieti, come fanno i Verdi. Noi siamo per l’innovazione, non per i divieti: vogliamo migliorare quello che c’è già. Siamo anche un partito per i giovani. Il tema dell’ambiente e della sostenibilità è però sempre considerato un cavallo di battaglia dei verdi. 

Secondo me, la Cdu ha fatto un buon lavoro durante la pandemia in Germania. È una cosa che spesso si dimentica, se si pone attenzione soltanto alle cose che non vanno bene. Ma ci siamo riusciti ad evitare i numeri di contagi raggiunti ad esempio in Italia. Il nostro sistema sanitario ha retto. Quindi si può parlare di una buona gestione di questa crisi.  

Peter Will, 72 anni

Ho sempre votato la Cdu, poi però, una decina di anni fa, vedevo il partito talmente sicuro di sé e satollo di potere che per protesta ho votato i Verdi. Ora ho già inviato il mio voto postale, ho votato di nuovo per i Verdi, per la terza volta consecutiva, questa per convinzione. A me interessa il programma di un partito ma anche il personaggio che lo guida. Winfried Kretschmann è un personaggio a cui si può credere quel che dice e di cui mi fido. Lui vincerà queste elezioni, ne sono certo. Ha carisma ed è anche apprezzato per non nascondere il suo dialetto, che crea molta credibilità qui nel Land. La candidata della Cdu, Susanne Eisenmann, con tutto il rispetto, fa veramente ridere. Presumo che i Verdi faranno una coalizione con la Spd e la Fdp (il partito liberale, ndr). 

Devo dire che a livello nazionale mancano personaggi come Kretschmann. Quando c’era Helmut Schmidt, tanti anni fa, ho votato persino la Spd, proprio perché c’era lui. Era sincero, diceva quello che pensava e per questo ci credevo. Ora se uno guarda alla Spd li viene da piangere. Quando Merkel lascerà, in Germania ci sarà il buio. Ci penso parecchio, non saprei dire chi sarà il suo successore. A settembre non so ancora chi votare proprio per questo, mi mancano i personaggi veri. Ma sicuramente non voterò la Fdp o l’Afd. 

Sono soddisfatto con la politica qui in Baden-Württemberg. Sono pensionato, ho lavorato da dirigente in un’azienda importante qui nel Land, ora vivo vicino al Lago di Costanza in una zona dove vengono in tanti per passare le vacanze. Faccio molte passeggiate, mi godo la bellezza di questa terra. Ho 72 anni, aspetto finché mi faranno il vaccino e resto tranquillo. 

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