Kurt Krömer è l’autore di un talk alla rovescia rispetto agli standard della televisione pubblica tedesca: rompe tutti gli equilibri e dice addio a ogni equilibrio caro all’emittente di stato. Invita «amici e stronzi», per discutere della sua depressione clinica con i primi e esporre al pubblico disprezzo i secondi
- È impossibile separare Chez Krömer dalla sua origine orientale, almeno per i superbi stranieri e tedeschi occidentali che hanno quotidianamente a che fare con gli “indigeni” della capitale.
- Gli americani chiamerebbero il suo stile roasting, ma ciò implicherebbe un impegno molto poco berlinese. La premessa di Chez Krömer non è infatti quella di un’umiliazione pubblica, né di dare dei fulminei schiaffi a personaggi pubblici che nel corso della propria carriera hanno giocoforza accumulato un catalogo di imbarazzi.
- Potrebbe sembrare banale, ma non lo è in un paese in cui i talk show sono soprattutto duelli di abilità comunicativa fra una manciata di soliti noti. A prescindere dal canale, la maggioranza dei giornalisti televisivi tedeschi raramente contesta i propri ospiti.
Cos’hanno in comune un ex commissario europeo, un rapper, un proprietario di bordelli col titolo nobiliare comprato e l’epidemiologo-deputato più controverso della Germania? Sono tutti passati dalle forche caudine di Kurt Krömer, anzi l’interrogatorio, considerato l’arredamento da stazione di polizia del suo studio. Il titolo Chez Krömer potrebbe suggerire un programma tranquillo e accogliente con gli ospiti. Ed è anche vero che Krömer utilizza spesso un format molto domestico: nei suoi spettac



