Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie pubblicherà ampi stralci della sentenza d'appello su Marcello Dell’Utri, del presidente del tribunale Raimondo Loforti, giudici Daniela Troja e Mario Conte


Infine, devono essere rammentate le dichiarazioni di Di Carlo che ha parlato di una cena avvenuta nel 1979 nella villa di Stefano Bontate a Palermo alla quale avevano preso parte una ventina di persone tra le quali Di Carlo, Marcello Dell'Utri, Bontate, Mimmo Teresi e Totuccio Federico.

Di Carlo ha precisato che in quell'occasione non si era parlato di affari illeciti.

La circostanza - ai fini dell'approfondimento del tema della permanenza dei contatti tra Dell 'Utri e gli esponenti mafiosi con i quali aveva stretto il patto del 1974 - è del tutto irrilevante, ma ciò che preme sottolineare, ancora una volta, è non solo la sinergia delittuosa con boss mafiosi del calibro di Bontate, ma anche la omogeneità ideologica e culturale tra Dell'Utri e Bontate con il quale l'imputato condivideva anche momenti di convivialità.

Né può attribuirsi alcun rilievo al fatto che Dell'Utri abbia negato di conoscere Teresi e Bontate, considerato il fatto che la sua partecipazione ali' incontro milanese del 1974 con costoro è stato ormai accertato definitivamente con la sentenza della Suprema Corte e che dei rapporti tra Dell'Utri e Bontate hanno parlato non solo collaboratori di giustizia come Calogero Ganci, Antonino Galliano e Francesco Paolo Anzelmo, ma anche Angelo Siino, collaboratore di giustizia di acclarata attendibilità che ha riferito dell'incontro avvenuto mentre l'imputato scendeva le scale dell'ufficio di via Larga insieme a Bontate e a Ugo Martello.

Ritornando alle dichiarazioni di Di Carlo, quest'ultimo all'udienza del 16 febbraio 1998, dopo avere descritto la villa di Stefano Bontate, ha riferito che, in occasione di una cena organizzata, nel 1979 o in un periodo di poco anteriore, aveva incontrato Dell'Utri. (Di Carlo :" ... una cantina .. ecco uno scantinato, ma non era uno scantinato .. perché di solito il scantinato si pensa un garage, una cosa, è bellissimo l'ha fatto per ricevere amici di cosa nostra o persone, infatti c'era un grandissimo tavolo, una cucina che era metà sala di questa . . . questa Corte, potevano entrarci pure 100 persone, ed aveva questa, l'aveva fatto per ospitare o per fare mangiate, come le chiamavano loro, riunione e cose, ma no riunioni a livello di cosa nostra, perché le riunioni si facevano in altri posti, però aveva fatto qua in questo modo, e una sera mi hanno invitato, ci sono stato più di una sera, una volta eravamo pochissimi, mentre quella sera ho visto più di venti persone, venti o qualcuno in più, e mi ricordo una cena che c'era Marcello Dell'Utri"; PM: "Una cena, quante persone erano presenti, se ricorda se erano presenti altri uomini d'onore? ";Di Carlo:" Si, uomini d'onore ce n'erano tantissimi, ma c'era pure qualcuno che non era uomo d'onore"; PM: Chi era presente tra gli uomini d'onore, che lei ricordi? Di Carlo:" C'era i soliti Mimmo Teresi, c'era l'avvocato, chiamiamolo avvocato, fratello di Stefano Bontate ( ... ) C'era Totuccio Federico, non so se c'era Mannoia, non mi ricordo veramente, c'era un altro dei Teresi, che era vicino, che abitava vicino da Stefano Bontate, c'era uno che ci dicevano a 'nciuria , ma forse si chiama Gambino, pure Giuseppe Gambino, della Guadagna della famiglia di Stefano, aveva a 'nciuria che lo chiamavano sempre, il cogn,ome dopo l'ho saputo .. ( ... ) P.M . . "Senta, lei ha detto che questo incontro è avvenuto quando? Di Carlo:" Ma verso il '79, mi sembra ";PM: " Come? ";Di Carlo :" Verso il '79 , se non faccio sbaglio"; PM: "Ricorda in che periodo è avvenuto(..) Senta signor Di Carlo, nell'interrogatorio del 14 febbraio 97 lei specificamente ha indicato che questa cena di cui sta parlando adesso, leggo:" avvenne all'incirca nel 1977, data che ricostruisco basandomi sulle circostanze di fatto che allora avevo già conosciuto Gimmi Fauci e che tale conoscenza , come ho detto, era avvenuta nel '76 "; Di Carlo :" No, più avanti è stato, '77 ... più avanti è stato ... o fine '78, fine, quando dico fine ... settembre o '79, non è '77 "; PM: "Non è '77? "; DI CARLO: " No, no '') . Tale circostanza rileva non solo perché attesta la prosecuzione dei rapporti con gli esponenti mafiosi di speciale calibro, ma perché conferma una constante cordialità dei rapporti che è del tutto incompatibile con il rapporto (invero escluso dalla Suprema Corte) tra estorto ed estortori.

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